Poesie inserite da Andrea Manfrè

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Scritta da: Andrea Manfrè

Danza lenta

Hai mai guardato i bambini in un girotondo?
O ascoltato il rumore della pioggia quando cade a terra?
O seguito mai lo svolazzare irregolare di una farfalla?
O osservato il sole allo svanire della notte?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare così veloce.
Il tempo è breve.
La musica non durerà.

Percorri ogni giorno in volo?
Quando dici "Come stai?"
Ascolti la risposta?
Quando la giornata è finita ti stendi sul tuo letto
Con centinaia di questioni successive che ti passano per la testa?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare così veloce.
Il tempo è breve.
La musica non durerà.

Mai detto a tuo figlio, lo faremo domani?
Senza notare nella fretta, il suo dispiacere?
Mai perso il contatto, con una buona amicizia che poi è finita
Perché tu non avevi mai avuto tempo di chiamare e dire "Ciao"?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare così veloce.
Il tempo è breve.
La musica non durerà.

Quando corri così veloce per giungere da qualche parte
Ti perdi la metà del piacere di andarci.
Quando ti preoccupi e corri tutto il giorno,
È come un regalo mai aperto e gettato via.
La vita non è una corsa.
Prendila più piano.
Ascolta la musica prima che la canzone sia finita.
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    Scritta da: Andrea Manfrè
    Mentre il sole si eclissa
    in questo attimo vuoto
    socchiudo lentamente gli occhi
    e ascolto in silenzio
    il tonfo sordo del mio cuore.
    È rumore di nulla,
    rumore di assenza,
    un battito lento
    che accompagna i miei giorni,
    un suono metallico
    che stride sull'anima
    come unghie graffianti
    laccate di rosso.
    Ho creduto di averti,
    mi sono illusa di amarti,
    per lunghi giorni ho stretto la tua mano,
    credendo ci fossi anche tu
    ma ero sola in un deserto metropolitano,
    abbandonata nella folla infinita
    composta da noi due
    e dai nostri fantasmi.
    Ho dovuto gridare per sentire la mia voce
    nel frastuono dei miei pensieri
    non capivo più nulla,
    ti vedevo lontano, flebile e curvo
    i tuoi occhi distanti
    mi vedevano senza guardarmi
    Ti ho lasciato una sera
    mentre gli occhi si chiudevano
    per la troppa stanchezza
    ho voltato l'angolo
    in cerca della solitudine
    a cui mi avevi abituata,
    ed ho trovato me stessa,
    stanca e affannata
    ma ancora capace di scegliere.
    Il tempo è passato lento
    giri infiniti di lancette
    a scandire il ricordo
    del nostro amore inventato
    per trovare la pace
    e la quiete
    e tornare ad ascoltare
    il battito di un cuore spezzato.
    Apro piano i miei occhi,
    dopo tanto buio
    questa luce mi abbaglia
    mi impongo di farlo,
    io voglio vedere
    questo oggi appena nato
    e un nuovo domani
    dove saprò ricordarti.
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