Cercare dove il mare porta tracce di spegnimento, dove si rivela la realtà sommersa, dove esso non è più nessun riflesso, ma un'esistenza autonoma, placenta che racchiude in sonno il feto solare, nelle sue alterne capriole, nel tuffarsi da nessun trampolino, nella caduta nera della morte, nella cenere buia che ha ormai reso il cielo un posacenere incrostato, dove il colore stesso ha oltrepassato persino il no al fumo che ancor vede l'insonne barcollante sulla strada - egli facendo scendere il suo sguardo vide il suo passo tastare la terra - un'infinita madre in resistenza - sbronze di luce, quei lampioni in fila - sorsi e sorsi riofferti senza fine a una bocca più estrema che arrancava - non ostruirono lassù le stelle - scintille ancora calde dell'incendio che mai vi fu, minacce inesistenti, su un cumulo di ceneri e carboni.
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