Un dito che minaccia di silenzio che si fa divorare dalle onde - la cecità che diventa pupilla onnipresente, abito di lutto che senza più le lacrime di luce dà l'idea d'accennarsi come pianto su quelle cose appena sottostanti - un cigno che si bagna, che scompare - un canto materiale del colore - l'ultimo biondo con le spalle al muro - d'un azzurro morente di spavento - ecco le nozze nere con la morte - e la sposa del nulla che abbassò, nel mostrarlo, il suo velo, con la luna come ostia offerta alla voracità di tutta una nessuna bocca fatta dal tempo nello spazio - il lividore di una ferita che era già crosta - un riflesso fu un gemito di perla, che gridò l'orfanezza dalla sua ostrica.
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