Lutto di luce in lacrime di stelle, sulla pupilla spalancata, Notte, abisso che al contrario è un'ascensione, radiografia dell'anima distrutta, staticità che si è moltiplicata in echi di materia sullo spazio, risuona la sua nostalgia sull'acqua, ed essa che diventa fazzoletto, che non le asciuga, che le fa restare solo prima del tempo dell'addio, della resurrezione dell'infanzia, all'alba fenicotteri migranti sono già all'altra metà della Terra.
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