Poesie generazionali


Scritta da: Mariacarmela Scotti
in Poesie (Poesie generazionali)

Incanto

La mia vita è ferma a quell'incontro
fatto d'emozioni mai nate,
io perso nei tuoi occhi,
e tu con le tue mani
accarezzavi il mio viso
posando dolcemente le tue labbra sulle mie.
Da quel momento non ho più provato un'emozione simile, e ancora oggi vivo quest'unico pensiero
così profondamente da sentire l'odore della tua pelle...
sempre sulla mia.
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    Scritta da: sossio
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Ti vorrei portare

    Ti vorrei portare
    a passeggiare sulle onde del mare
    noi due soli,
    sotto un tramonto infuocato.
    Ti vorrei portare
    in un bosco secolare
    a sentire in silenzio
    il respiro della natura.
    Ti vorrei portare
    in un mondo fatato
    in un'isola lontana.
    Ti vorrei portare
    in una notte di quelle belle
    guardando il tuo volto
    splendere di luna.
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      Scritta da: Azazel
      in Poesie (Poesie generazionali)
      Gli occhi
      si schiudono all'improvviso,
      un freddo vento di cristallo
      mi lacera la pelle.
      Odore di morte e di anime fredde
      aleggia nell'aria.

      Mi trascino
      per questa terra dove
      la morte regna sovrana,
      alla ricerca di un aiuto, di un volto amico.

      Il respiro si ferma come intrappolato
      in una cella di angoscia e paura,
      quando all'orizzonte vedo stagliarsi un'ombra.

      Le forze mi abbandonano,
      gli occhi si stanno per chiudere
      quando ti vedo,
      avvolta in quelle candide vesti ormai lacere.

      Il tuo viso, solcato da lacrime color cremisi,
      di candida bellezza risplende,
      ma nessuna anima dimora più in quel freddo corpo.

      Occhi silenziosi, che non hanno mai visto la luce,
      mi fissano.
      Mi arrendo al mio destino.
      L'agonia come un fiume in
      piena travolge il mio cuore,
      sprofondo nell'eterno e oscuro baratro
      della mia anima.
      Composta mercoledì 4 febbraio 2015
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        Scritta da: Nicola Antonicelli
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Comunque diverso... di verso

        Comunque, pensandoci bene, alla fine, concludo
        pezzi di me, nati e perduti, come foglie spuntate, dai mille colori,
        distinte forme, mai una uguale,
        che abbia dato un qualcosa, un piccolo gesto che sia un segnale.
        Che razza d'albero è questo esemplare!
        Pensandoci... senza girarci intorno tanto
        esplode una lava da metter paura, tinge il cielo, l'orizzonte scompare,
        trema la pelle, trema l'anima, sconvolge la terra,
        poi senza termine evade verso il mare.
        Una favola in eterno
        un tuffo d'angelo tra alte fiamme d'inferno.
        Chi mi chiede perché? Io rispondo "scrivo"
        forse altro non sono, copia di me stesso,
        non sia, un fiocco di candida neve,
        non sia, una goccia di trasparente brina,
        non sia, un dardo dell'astro reale.
        Seguimi, poesia.
        E sia di notte, e sia di giorno, sia di me, quel ch'essa trama.
        Ogni mio scritto è solo uno sporco,
        per generar fumo a chi cerca il mio fuoco
        ripetuto, confuso
        in questa nebbia d'idee, di pensieri astratti,
        nascono dal fondo per... versi versati
        comunque, pensandoci bene, alla fine, concludo
        seguimi poesia
        cerca cinque foglie dei boschi al tramonto,
        sotto i piedi cantano, verità e segreti
        poi scrivo,
        un breve ramo, pezzo d'albero nudo.
        Composta mercoledì 4 febbraio 2015
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          Scritta da: Giancarlo Cerbo
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Cesto di cenere

          Nella linea che divide il naso
          si apre il sedere
          una smorfia
          tono fievole delle mani
          lacrima che fugge dagli occhi
          il suono analizzato dalla lente
          di tremiti e lividi e dolore.

          Aaaaiiiiaaaaiiiiaaaaiiii
          il cuore pronuncia a una porta,
          non parla
          d'amore e soluzioni.

          Ispirandosi
          il dolore
          lascia gremiti di sabbia
          colmi di rimpianti,
          un ricordo di ieri,
          una mano sul viso.
          Composta mercoledì 4 febbraio 2015
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