Poesie che hanno partecipato al concorso VIIº concorso letterario internazionale di PensieriParole

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Vicolo cieco (il matto sono io)

È inutile e ne ho provate
e il tempo è di una vita,
si vede che proprio non mi interessa,
senza noi.

Goccia dopo goccia il mare evapora in nuvole nere, deserto e sale.
L'oceano allora sembrava immenso ma il mio navigare era in tondo.
I giri sempre più piccoli, il mare chiuso si dissolve.

Inesperto idiota, navigavo in paludi pur di restare nel riflesso del mare tuo e mio.
Il fango e le sterpi hanno bloccato la nave, all'undicesimo giro la mia testa rotola.

Il mare è prosciugato. La barca si è arenata lentamente.
Mille e mille onde attraversate, l'entusiasmo e la sensazione di farcela,
e ce la si poteva fare, noi, e ce la si poteva fare...
ma tutto sembra inutile, senza...

La tristezza è ancora combattere; l'arrendersi, invece, è già distanza, è quasi un sorriso ironico.

Il relitto, inclinato su una pozza melmosa, assapora la calma, attende il sipario.
La mia mente, dal suo ponte storto, respira il deserto.

Le luci sono puntini distanti, il nero intorno sbiadisce, non fa freddo.
Basterebbe scendere a rincorrere aquiloni e miraggi facendo finta di crederci, mi dico;
e invece, cosciente e volente in disfatta aspetto, rinchiuso in coperta,
la sabbia che già ticchetta sul ponte.

p. s. - Aveva ragione il tuo inspiegabile magone: il matto sono io.

p. s. 2 - Ma tu, tutto questo, non lo saprai,
che tu sia comunque felice, un po' mi basta.
Composta domenica 30 novembre 2008
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    Quel bacio

    Ti vedevo tutti giorni
    andavamo a scuola assieme
    eravamo liceali, coetanei ma distanti

    Eravamo indifferenti, compagnia occasionale,
    come tanti, tutti uguali a raggiungere la corriera
    per entrare in tempo a scuola.

    Poi un mattino successe d'improvviso, un fatto strano,
    inspiegabile, un arcano...
    nel raggiungere la corriera, inciampi rovinando al
    suolo

    I tuoi libri sparsi intorno li raccolgo ed il pastrano
    infradiciato dalla pioggia e sporco anche di terra
    con il polso che ancor ti duole

    Ti avvicini e con una vocina trepidante
    prima mi dai un bacio e poi mi sussurri
    un "grazie tante"!

    Beh non so se a voi è successo, ma quel bacio
    mi ha sconvolto, mi ha stregato, capovolto, ho perduto
    le certezze che a me non sarebbe mai accaduto

    Quello che dicevo ai miei amici di aver cosi perduto
    la loro libertà, ridendo del sentimento che andavano
    vantando, ma ricordo ancora adesso la magia di quel
    bacio e poi...

    tanti di quei momenti poi seguiti, che non si
    possono prevedere i suoi effetti devastanti che
    quel bacio ha comportato e che durano tuttora
    come la favola moderna che sto vivendo ancora.
    Composta venerdì 9 dicembre 2011
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      Scritta da: Lucia Giusti
      Guardando il cielo ho rivisto i tuoi occhi.
      La luna disegnava la linea della tua bocca,
      per un istante, un momento, ho pensato tu mi stessi guardando...
      il delicato venir e andar delle onde sugli scogli rimembravano le tue mani sul mio corpo,
      sulla sabbia, l'impronta d'un avventuriero romantico, un sogno impresso nel cuore col dolce sapore d'una notte d'amore...
      Composta lunedì 7 dicembre 1998
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        Gamma Colgate Original

        Di tutto quello che ci è capitato una cosa sola
        rimpiango: non mi hai più dato quel bacio; ricordi,
        ho bussato alla tua camera, hai aperto,
        uscivi bagnata dalla doccia, come piaci a me ancora
        non truccata, i capelli raccolti in una crocchia,
        sulle labbra il tuo sorriso e il dentifricio,
        è stato un attimo, ho pensato vorrei baciarla ora,
        vorrei... tu mi hai guardato.
        Più tardi, scherzando, ti ho spedito un sms:
        "Avrei voluto solo un bacio al dentifricio"
        Hai risposto dolcemente: "ed io te l'avrei dato."
        L'ultima volta che ti ho vista.

        Gamma Colgate Total
        Original

        12 ore di protezione completa dai batteri.
        Protezione Non-stop per una bocca sana*
        *se utilizzato 2 volte al giorno.
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          Scritta da: beppexo

          Venere amoris

          Ne vorrei dieci, cento, mille!
          non ne vorrei poche, le vorrei tutte o nessuna.
          Ognuna con i suoi difetti, un po' Ponzia o
          un po' Clodia; ma nessuna Penelope
          piuttosto una Sempronia che cova odio
          nel mio letto.
          Povero Eufileto ora mai sazio di vendetta...
          ma non temere la ferita sarà richiusa da un altro amore
          più giovane e più bello.
          Così la Venere amoris strazia i cuori
          di noi uomini felici.
          Composta venerdì 25 febbraio 2011
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            Chiuso in una bolla di sapone
            volo
            trasportato dall'alito leggero degli alisei.
            I miei occhi guardano, ma non vedono
            e vedono, ma non sanno guardare.
            I colori iridescenti del mio fragile involucro
            mi trasmettono forme assurde,
            tremule immagini distorte di una realtà senza tempo
            che nascono dentro di me,
            rimbalzano all'interno della mia vita
            senza riuscire ad oltrepassare il mio spazio ristretto
            alberi e foglie,
            gocce di pioggia e fiocchi di neve nascono dai miei pensieri
            scatenando una sottile musica
            che avvolge tutti i miei ricordi
            in una sinfonia senza senso.
            Qui dentro io aspetto sereno
            che presto
            un soffio più forte di vento,
            un chicco di grandine
            o forse solo la noia,
            facciano implodere la mia astronave fantastica
            ed io
            mi dissolverò in mille piccole gocce colorate
            e resterà solo il riso del vento su di una inutile realtà
            che non ho mai capito.
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              Scritta da: beppexo

              Amore doloroso

              E vien il dolce uccellino a portar gioia al suo cuore;
              lei se ne sta seduta sul balcone guardando passar le ore;
              lo accarezza, lo tien sul dito, oh fortunato uccellino!
              spero e prego che il mio cuore possa esserle più vicino.

              Ma ad un tratto tutto s'arruffa e vola via lasciandola da sola,
              aspetta non andare! ma quello ormai vola, lasciandola da sola,
              io m'affretto, sto per alzarmi, ma subito essa se ne riparte,
              io mi risiedo ormai caduto e sconfitto in ogni mia parte.

              La mia bella cerca l'uccellino; lui ormai è volato
              il suo cuore via si è portato, senza curarsi del mio non più al riparo
              dai velenosi dardi d'amore che mi tocca soffrire a causa sua... perché l'amo!
              E non mi resta altro che sospirare, e con la corda in mano, ahimè, appendermi ad un ramo!
              Composta giovedì 8 luglio 2010
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