Scritta da: Sir Jo Black

Quasi sera

Quasi sera,
e tu eri con me,
eravamo seduti
accanto al mare.

Quasi sera,
e là, sopra la sabbia,
c'erano ancora i segni
del nostro amore.

Ricordo
che tu mi parlavi,
io stavo guardando
una vela passare:
era bianca,
era gonfia di vento,
era l'ultima vela:
era ormai quasi sera.

Quasi sera...
e non ricordo altro,
né la voce che avevi,
né il nome che avevi.

Quasi sera...
e poi non t'ho più vista,
non ho mai più saputo
di te, della tua vita.

Ricordo
di noi soprattutto
la vela bianca che a un tratto
sfiorò il nostro amore:
era bianca,
e dopo un momento
io la stavo cercando
ma non c'era che il vento.
Luigi Tenco
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    Scritta da: Sir Jo Black

    Ho capito che ti amo

    Ho capito che ti amo
    quando ho visto che bastava
    un tuo ritardo
    per sentir svanire in me
    l'indifferenza
    per temere che tu
    non venissi più
    Ho capito che ti amo
    quando ho visto che bastava
    una tua frase
    per far sì che una serata
    come un'altra
    cominciasse per incanto
    a illuminarsi
    e pensare
    che poco tempo prima
    parlando con qualcuno
    mi ero messo a dire
    che oramai
    non sarei più tornato
    a credere all'amore
    a illudermi a sognare
    Ed ecco che poi
    Ho capito che ti amo
    e già era troppo tardi
    per tornare
    per un po' ho cercato in me
    l'indifferenza
    poi mi son lasciato andare
    nell'amore.
    Luigi Tenco
    Composta nel 1964
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      Scritta da: Sir Jo Black

      Un giorno dopo l'altro

      Un giorno dopo l'altro
      il tempo se ne va
      le strade sempre uguali,
      le stesse case.
      Un giorno dopo l'altro
      e tutto è come prima
      un passo dopo l'altro,
      la stessa vita.
      E gli occhi intorno cercano
      quell'avvenire che avevano sognato
      ma i sogni sono ancora sogni
      e l'avvenire è ormai quasi passato.
      Un giorno dopo l'altro
      la vita se ne va
      domani sarà un giorno uguale a ieri.
      La nave ha già lasciato il porto
      e dalla riva sembra un punto lontano
      qualcuno anche questa sera
      torna deluso a casa piano piano.
      Un giorno dopo l'altro
      la vita se ne va
      e la speranza ormai è un'abitudine.
      Luigi Tenco
      Composta nel 1966
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        Scritta da: Sir Jo Black

        Mi sono innamorato di te

        Mi sono innamorato di te
        perché non avevo niente da fare
        il giorno volevo qualcuno da incontrare
        la notte volevo qualcuno da sognare
        Mi sono innamorato di te
        perché non potevo più stare solo
        il giorno volevo parlare dei miei sogni
        la notte parlare d'amore

        Ed ora che avrei mille cose da fare
        io sento i miei sogni svanire
        ma non so più pensare
        a nient'altro che a te
        Mi sono innamorato di te
        e adesso non so neppure io cosa fare
        il giorno mi pento d'averti incontrato
        la notte ti vengo a cercare.
        Luigi Tenco
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          Scritta da: Sir Jo Black

          Ragazzo mio

          Ragazzo mio, un giorno ti diranno che tuo padre
          aveva per la testa grandi idee, ma in fondo, poi...
          non ha concluso niente
          non devi credere, no, vogliono far di te
          un uomo piccolo, una barca senza vela
          Ma tu non credere, no, che appena s'alza il mare
          gli uomini senza idee, per primi vanno a fondo
          Ragazzo mio... un giorno i tuoi amici ti diranno
          che basterà trovare un grande amore
          e poi voltar le spalle a tutto il mondo
          no, no, non credere, no, non metterti a sognare
          lontane isole che non esistono
          non devi credere, ma se vuoi amare l'amore
          tu,... non gli chiedere quello che non può dare
          Ragazzo mio, un giorno sentirai dir dalla gente
          che al mondo stanno bene solo quelli che passano la vita a non far niente
          no, no, non credere no,
          non essere anche tu un acchiappanuvole che sogna di arrivare
          non devi credere, no, no, no non invidiare
          chi vive lottando invano col mondo di domani.
          Luigi Tenco
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