Scritta da: Federico Riboldi

Sussurro

E ci baciammo sotto un albero
Aspettando il tramonto sospirando
Un bacio lungo un anno
Senza di cui non avrei mai capito
Cosa seriamente importa nella vita.

E poi ci rigirammo
Sotto le coperte e sotto un tetto
Gridando per i difetti
Ma sognando ad occhi aperti.

E ci guardammo
Affrettando le scelte
Quelle serie e sommesse
Che aprono le porte al futuro.

E ci baciammo affacciandoci all'alba
Su una sdraio, sotto le stelle
Scambiandoci carezze
Ubriacandoci di passione
Brindando alla gioventù.
Federico Riboldi
Composta martedì 24 dicembre 2013
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    Scritta da: Federico Riboldi

    Pietanza emozionale

    Sei mai stato affascinato da una canzone coinvolgente,
    Che malgrado tutte le volte nella tua vita potresti sentirla
    Ogni volta sembra proprio la prima...
    E io sono sicuro che ti ricordi quella prima volta.

    L'esperienza
    Ci migliora

    Vedi, è difficile da spiegare ma ti fa sentire così dannatamente bene
    Ti senti nuovo in quella canzone
    E la tua mente viaggia viaggia e viaggia in posti mai pensati prima
    Perditi in quella musica
    La sensazione è forte, travolgente e immensa.

    L'innamoramento
    Ci accomuna tutti

    Se per te è la prima volta,
    Sai, ho una cosa da dirti
    Stai per elevarti in posti sconosciuti
    E tutto sarà tremendamente bello.

    Il ricordo
    È il nostro dolce

    Ma tutto quello spinge
    Poi finisce per cadere
    E rimaniamo soli, con i nostri amici
    Strazi, stracci e alcolici
    Di quella che una volta era un'assurda empatia
    Ora rimane una schifosa e cupa apatia.
    Federico Riboldi
    Composta giovedì 15 agosto 2013
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      Scritta da: Federico Riboldi

      Imparziale

      Eh si, siamo ancora qui
      Qui ad aspettarti arrivare, ragazza
      Anche se il mio sguardo punta oltranza
      Resto qui a pensare...

      A quanto sei bella, sei speciale
      Ancora sento l'odore in questa stanza
      Anche tu, ragazza, sei stata imparziale
      Ma il tuo cuore era in preda a una dimenticanza.
      Esistenziale, la tua timidezza
      Misteriosa e ravvivante senza una certezza
      La tua voce priva di sicurezza
      è stata rassicurata dalla sua completezza...
      Mi sento troppo debole per tenere duro,
      Sono troppo solare per diventare scuro
      Ma ogni volta che ti vedevo diventavo insicuro
      E,, forse ero troppo immaturo.

      La mente si deve aprire per funzionare
      Il mio aereo senza di lei non può cabrare
      Mi sento solo senza qualcuno con cui abbinare
      Tutte le visioni si stanno per alienare
      E booom! Dopo quel messaggio
      Pensavo ci fosse qualcosa ma mi sbaglio
      Andava tutto bene, lo sentivo
      La rabbia sale ma lo intuivo
      La colpa è mia, sì affermativo
      Solo che tu sei stata il mio colpo aggiuntivo
      Con quel restiamo amici,,
      Hai rivoluzionato i miei calcoli piu algoritmici
      Stravolto i miei battiti
      Ma in quel quadro, non riesco a vedermici
      No, restare amici è una pugnalata
      Vedere un'altro con la persona amata
      Ambita
      Sognata
      Dividere la tua metà con quella inadeguata
      ai miei occhi... individuata

      Però alla fine ho ceduto,
      Mi sono rialzato e poi ricaduto
      Tu di me vedi un volto
      Ma in realtà, dietro è molto molto più profondo
      Sui miei passi non ci ritorno
      Dentro alle mie immagini mi deformo
      Ma se tu tornassi,
      Forse sconvolgeresti ancora la mia prassi...
      Ciao ci si sente
      Ma nasconderò i miei pensieri abilmente
      Perche se tu li capirai,
      Le tue sicurezze slaccerai...
      Federico Riboldi
      Composta lunedì 5 agosto 2013
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        Scritta da: Federico Riboldi

        Maturità

        Hai ragione è arrivata l'ora di cambiare
        Lussuria egoismo te ne devi andare
        Lasciatemi solo con le mie lacrime
        Quando ho finito io sarò esanime
        Non c'e più il tempo per parlare
        Quando un bomba sta per brillare
        Non sono più io la tua ombra
        E acido cola dalle tue labbra...

        Una mano che ti sgretola le membra
        Quella che ti stringeva ora ti stritola
        Esci che pesi meno di una libbra
        Perché il cibo è ancora chiuso nella scatola
        La fame è passata dalle membra
        I denti stridono, chiedono la botola
        Non è più come fare un calcolo di algebra
        Il momento scorre come un battito di palpebra...

        Non discriminarmi
        Ma prova a compatirmi,
        Ok ho fatto i miei sbagli
        Ma sono vittima degli eventi
        Ok da qua si riparte,
        Ho capito: quella non era un'arte
        Era una caccia a una felicità sottile
        E senza orgoglio di apparire
        I miei errori saranno la mia guida
        E non voglio che tu cerchi di capire
        Perché sarà solo una lunga sfida.

        Dopo tanto tempo solitudine si fa sentire
        La paura bussa alle porte e il coraggio non va ad aprire
        Il campanello suona, la sveglia è attiva
        L'ora di maturare, ora, è una prerogativa
        Cambierò tutto, cambierò prospettiva
        Non ci sarà più nessun'altra alternativa
        L'esperienza è già stata educativa.
        E tutto si trasforma in una autoinvettiva.
        Federico Riboldi
        Composta mercoledì 3 luglio 2013
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          Scritta da: Federico Riboldi

          Il tempo prende tutto

          Gridavo in questo vuoto oblio
          Nessuno mi sente, sono solo io
          Cantando bevo l'acqua del Lete
          Vi sentivo minacciosi, e adesso non ci siete.
          E li svuoto quegli ingrati che mi affannavano
          Le vostre reminiscenze mi distruggevano
          E mi addormento esaminando le forme
          Della mia vita proiettate sullo schermo di una tv
          Che comunque riesco a guardare e apprendo
          Cosa non fare più nel mio futuro,
          Rendendolo meno scuro, e aprendo
          Le porte su un passato di color giallo puro
          E anche se oramai non siamo più legati ora sono maturo.

          Ti sento dentro come un taglio
          nascosto nella mia intimità
          Il tempo prende tutto,
          tutto sarà quel che sarà;
          E mi chiedo se sei frutto del mio maglio
          E quello che vorrà
          Quale effetto avrà il mio abbraccio
          Il tuo animo come rimarrà!

          Mi diluivo in un complesso di formule
          E calcoli complicati, la concentrazione mi sviava
          E venivamo abbagliati
          Stacchiamo la corrente ed dai viviamo al buio
          Io ero solo con la mia mente, tu con il tuo.
          Vedevo bianco, rosso blu arancione,
          Tutti i colori si mischiavano in un terribile ciclone
          Portavo la mia tristezza in un adagio
          Avverto il senso dell'armonia nel tuo nome.
          Sono un arco che suona il mio contagio di un movimento che chiamo emozione,
          Racchiudo questo libro con una chiave per limitarmene il dolore.
          Eh si, so che stai leggendo, lo sento nella tua obiezione
          Lo so che è sbagliato, ma si, quello è amore.
          Federico Riboldi
          Composta martedì 24 settembre 2013
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