Scritta da: Claudio De Lutio
Immacolata Concezione
"Oh Madonnina...!
Chi portasti in grembo?"
"Un bimbo...
... Un figlio...
... Il dono dell'amore".
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"Oh Madonnina...!
Chi portasti in grembo?"
"Un bimbo...
... Un figlio...
... Il dono dell'amore".
Ultimo annuncio
alla stazione
- per il 6284 -
e i minuti si fermano...
come al binario morto
le parole nei vagoni
che hanno viaggiato
in un attimo di sussurro.
Sguardi dal finestrino
alla stazione
- nel 6284 -
mentre le porte si chiudono
e il treno si allontana
portando con sé
la nostalgia di chi parte
ma anche di chi resta
per quell'ultimo abbraccio
dato più forte per farlo restare...
per farla restare... che non è bastato.
Bacio soffiato
alla stazione
- verso il 6284 -
e al centro della galleria
un puntino lontano
sparisce sopra le rotaie.
Attraverserà le stazioni del mondo
divorando i cieli e assaltando i sogni
per accompagnare in uno dei viaggi
chi è salito per lasciare qualcosa
in cerca di qualcosa di meglio...
Una banchina
alla stazione
- il 6284 -
ora attende:
sarà vuota
se il treno non ferma
per lui... per lei...
che non scende.
Non puoi fare finta di niente
se la tua vita improvvisamente cambia.
Se molte delle cose che facevi prima, per te importanti,
sono state messe, tuo malgrado, in standby.
"Tutto finirà, tutto ritornerà come una volta!"
Senti intonare così, con disegni di arcobaleno,
i canti alle finestre e nei balconi.
Mentre l'umanità, in balia di un germe velenoso,
tende le braccia al divino...
E nelle case, dove sei costretto a rinchiuderti,
è tutto il tuo mondo.
Il 24 dicembre, vigilia di Natale,
non tutti sono a casa a festeggiare:
nel cielo vola grande e maestosa
una cicogna davvero assai operosa.
Ha lasciato sul comignolo di casa
un avviso che oggi non rincasa.
Come una nave segue la sua rotta
deve arrivare a Betlemme in una grotta.
Legato al becco porta un fagottino
e un biglietto di auguri molto speciale
con sopra il nome di "Gesù Bambino"
che a mezzanotte nasce puntuale.
Si fanno sentire di più
nel triduo in cui gracchia la bàttola
quando rimangono mute.
Quando il loro silenzio diventa assordante
nella valle abituata ai rintocchi. *
È il richiamo alla preghiera dei fedeli,
quella che a volte manca.
Tanto nella torre campanaria ritorneranno a suonare nel giorno di Pasqua ancora un altro anno.
*La valle della città di Cassino.
Oh fiori di bosco, di aiuole,
oh piante che ornate le case!
La fresia fiorita vi vuole;
narciso, per come rimase.
Per come rimase, narciso
davanti a cotanta bellezza,
vi manda precoce un avviso
la primula avvezza.
E chiama dai monti, dai prati
voi gemme di marzo stellate
magnolia che quasi ultimati
da giù vede nidi o covate.
Da giù dove grida più forte
quel non ti scordare di me:
"venite e assaggiate le torte!"
Che ognuno ha portato per te.
Verrà la speranza e avrà freddo
questa speranza che rinnova
nonostante il grigiore di una vita
continuamente offesa.
Verrà col pianto di un bambino
appena nato, soltanto di un bambino,
in una mangiatoia che illumina al buio.
Sarà qui... come ogni anno...
In ogni donna c'è una madre
anche del figlio che non partorirà.
In ogni donna c'è una compagna
anche dell'uomo che non incontrerà.
In ogni donna c'è una Maddalena
pur del peccato che commetterà.
In ogni donna c'è una donna:
in ogni uomo chi mai più ucciderà!
Cara duchessa, O Marta, O cara mia!
Due donne straordinarie tu e la nonna
esempio ornamentale di colonna
forza e sostegno, ammirazione mia.
L'una amorevole, affezionata, amena
l'altra nipote generosa e rara
trasporto della nobiltà più chiara
due cuori grandi e ancora un'altalena.
Per il giorno di ogni anno
quando contano ventuno
tra fratelli gli ottobrini
ed in men che non balena
grazie al genio di qualcuno*
arrivò una lampadina
che brillò per tutto un giorno
tra sorprese e tanti auguri
con la luce e non più al buio
si ricorda un gran bel giorno.