Amare chi non t'ama è un dolore troppo grande, non sfioro i tuoi pensieri, né senti nessun bisogno di me... era solo un'illusione del tuo tempo... il tuo silenzio mi soffoca, ma non lo saprai mai...
Ti chiedo scusa ed è difficile dirlo, ma sono stata la prima a non capirlo, pensavo a me stessa non a quel che provavi mi spiace aver chiuso davanti a te le mani.
Non volevi che fossi parte di te in quel momento in cui non eri un re, eri stanco di aver fatto male, ma non eri stanco di voler soffrire.
Volevi proteggere la cosa più bella non capivo che ero una stella, così ti ho accusato in un momento di rabbia di aver seppellito l'amore con la sabbia.
Mi spiace davvero, il mio cuore è sincero spero soltanto di essere in tempo ancora per avere il tuo perdono sperato finora...
Mi basterebbe guardarti dormire, accarezzare il tuo viso, sognare i tuoi sogni, riuscire a rendere il tuo risveglio unico... unico come sei tu... due parole come lo siamo io e te, due cuori, due anime, due vite, due binari che non si incontreranno mai...
Se ci fosse stato lo sfiorar delle labbra, se la tua mano avesse accarezzato la rabbia, se il tuo profumo avesse lasciato il segno, non sarei qui a scrivere ragionando.
Sono invisibile come l'aria, bevo il vento che porta il tuo odore, nessuno mi vede, neppure il sole, non faccio ombra, sono noia.
Le scaglie d'amore trafiggono la speranza, le tolgo una ad una ferendo la pazienza, carezzo le ferite del cuore sfiancato, pensavo ci fossi, ma non ci sei mai stato.
Ripongo le mie armi, il fascino, i versi, li metto in un cassetto chiuso dal dolore, mi volto e proseguo i miei giorni persi, senza nulla da dare, se non un grigio colore...
Ho donato il mio cuore alla luna affinché risplendesse nella notte, ho sparso il mio amore al vento affinché ti raggiungesse, ho lavato l'anima dai sogni affinché fosse pronta per un nuovo amore...
La vita gocciola in ogni istante, se prima eri un dolce infante ti ritrovi con la barba sul tuo viso, è passato in fretta il tempo del sorriso.
Gli anni sono volati via sciogliendo i tuoi dubbi, mettendo le catene ai pensieri nobili strisciando negli incavi di quel che eri han fatto di te un uomo tra i più veri.
Stilla ancora la tua vita, sei solo a metà della salita, hai visto le inferriate delle tue prigioni aprirsi per far posto a nuove stagioni, la primavera di una bella giovinezza, l'estate che ha portato la freschezza, l'autunno malinconico del dolore, l'inverno che ha nascosto il tuo sole.
Dolce amico che viaggi nella notte scura, le gocce della vita non devono far paura, bevi dolcemente quel che ti resta se non temi un altro inverno, il resto sarà una festa...