Fuoco
Se t'addormenti
giuro che t'ammazzo.
Se chiudi gli occhi
e lasci che il mio cuore
si tolga dall'incanto
del tuo sguardo,
ti giuro che ti strappo alle radici,
che faccio di te solo erba secca.
Composta nel 2003
Se t'addormenti
giuro che t'ammazzo.
Se chiudi gli occhi
e lasci che il mio cuore
si tolga dall'incanto
del tuo sguardo,
ti giuro che ti strappo alle radici,
che faccio di te solo erba secca.
Un sentiero
dove ogni lampione
passeggia accanto
a chi si tiene per mano
ogni metro è una conquista
in più
di sguardi
sorrisi e luci.
Ecco i posti dove passeggiare,
sotto i lampioni
delle città
dove non si corre la sera
a cenare davanti alle tv
ma a prendersi cura
che nessuna luce si spenga
grazie ad un
ti amo.
Destreggiami le carte della mente
ad una ad una.
La tua voce tra le dita del vento
ballerina di una sera
fin quando una luce tenta il cuore
mi guardi e ti respiro
mentre semini un sole dolce
che penetra un luogo nascosto
ai limite del mondo.
E sei rapida velina
tra i suoi riflessi
che dalla tua danza succhiano nettare
Si addormentano poi placidi in questa notte di primavera
Diventa benedetto il silenzio assordante
ricoperto da fresche note
come pioggia dalle corde del cielo
ricade senza peso su di te dolce come non mai.
E smuovi quel viso di mille foto fra colori di un arcobaleno
accorso dal nulla fin nella nostra anima che viaggia che viaggia
sottofondo a maschere di cera: siti non ancora rivelati.
Poeta mio
da quando per la prima volta
il sole tramontò all'alba del mio presente
io ti amai
e ti amerò ancora
fino a quando la luna sorgerà
agli albori della mia giovinezza;
quel tuo radioso sorridere
per sempre custodirò in seno
palpitante
senza tregua
questo mio cuore quando smetterà di fremere
si ricongiungerà finalmente al tuo
immortale.
Piango ora,
nulla mi resta al di fuori di ciò.
Forse almeno questo mi rimane:
un foglio bianco, la mia anima dipinta dal ricordo di te.
Se è vero che ti ritrovo
mentre con l'inchiostro delineo i tuoi contorni,
allora il mio scrivere non sarà vano.
Calore,
spirito celeste,
amore,
non abbandonarmi più.
Io ti ho trovato
e assieme percorreremo
ciò che l'esistenza non ha potuto
e non potrà mai tracciare.
Ti prendo in aquilone e ti poso sui pensieri più nascosti
allacciandoti la cintura del cuore per tenerlo ben saldo nel volo
fra musiche stonate che tentano deviarci da quella luce
che vediamo lampeggiare fino al punto di succhiarci,
rubandoci come flash di entità sconosciute
sconosciute al destino che ci vorrebbe con sé,
ma noi lo rifuggiamo nascondendoci nel nostro nido.
Amore comodo amore che non si vede
Amore in controluce da mordere fra i pensieri
Più nascosti
Più nascosti di questo cuore che si trincera
non trovandosi più nemmeno allo specchio
Vorrebbe essere gettato fuori,
sbattuto come straccio sull'asfalto
per ripulirsi da tutte le scorie
Scorie che fanno male
perché la vita è un gioco d'addii
Ma perché?
Stretto a me
al mio seno
alle mie lacrime
anche solo un'ora
quanto vale il principio
dell'eternità.
Amore.
Quante frasi cominciano
con la parola amore.
Ma dietro è il vuoto
il desiderio di colmare
la mancanza di un sentimento
sperduto tra le selve degli anni.
Un tonfo sordo sul palco
del petto e il seno, senti
come si stringe nel pianto
inascoltato della solitudine;
muti spettatori sono le lacrime.
Eclissa lo sguardo fisso
nel perenne succedersi delle stagioni.
Una data per ricordare
la tua mano da stringere
il tuo viso da ammirare.
Occhi negli occhi: i nostri
di pensiero in pensiero
di cuore in cuore.
Mia dolce e perversa illusione
la mia anima traccia il tuo viso,
inebriandosi del profumo
la bocca socchiusa, sfiora la pelle
di brivida passione
e nella Irrequietudine voluttà
del mio sogno,
ti invento
e ti amo.