Alla fine della storia è solo un lavoro. È quello che facciamo, non quello che siamo. Quello che siamo dipende da noi.
dal film "La regola del sospetto" di Roger Donaldson
Alla fine della storia è solo un lavoro. È quello che facciamo, non quello che siamo. Quello che siamo dipende da noi.
Era una semplice sensazione, non pretendo che lei capisca.
Marge: Homer ti vanno le costolette di maiale?Commenta
Homer: No voglio rosbif brutta babbea hehehe!
Ci saranno persone che ti diranno che le sofferenze rafforzano il carattere...
Alex: Sei bellissima.
Izzie: Grazie, anche tu. Hai qualcuna?
Alex: Ah, questo ballo fa schifo. Non ci porterei una bella ragazza. Tu non entri?
Izzie: Si, ma prima passo da Denny.
Se un ragazzo mi avesse sorpreso come tu hai fatto con Miriam io sarei caduta ai suoi piedi.
A volte. Bè, è solo una sensazione.Commenta
Siamo stati creati per essere vigili, scovare il problema per fare le domande giuste, per trovare la causa ultima finché non sappiamo di cosa si tratta...
e possiamo affrontarlo. Serve tantissima prudenza. Oppure possiamo superare noi stessi. Possiamo creare problemi dove non ne esistono...
Le nostre intenzioni sono sempre pure.
Vogliamo sempre fare la cosa giusta. Ma dobbiamo anche spingerci verso i confini.
Così non siamo in pericolo di prendere le cose troppo alla lontana.
Ci viene detto di non ferire mentre ci addestrano ad aprire con un bisturi.
Così facciamo delle cose, quando avremo dovuto lasciar perdere tutto.
Perché è duro ammettere che ci sono problemi che non si possono risolvere.
Lasciarlo solo... prima di fare peggio... prima di provocare danni terribili.
- Lynette: È un angelo senza ali?
- Bree: Sì, e la Venere di Milo è senza braccia, qual è il problema?