Post inseriti da Martina Boselli

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Scritto da: Martina Boselli
Ad un certo punto bisogna saper andare via, girare i tacchi, mettersi in cammino e sparire.
Io sono quel tipo di persona che resta ferma ad aspettare fino all'ultimo.
Resta a sperare di essersi sbagliata, resta a chiedersi se magari non ha fatto abbastanza ed è per questo che le persone che le dovrebbero stare intorno, in realtà, sono altrove. Dovrei seriamente imparare a sparire ad un certo punto, indossare quegli splendidi tacchi a spillo che mi fanno più slanciata, quasi come se stessi per spiccare il volo da un momento all'altro, e sparire davvero. Perché le persone fanno così: dicono di esserci ma non ci sono.
Dicono che vorrebbero qualcuno con cui condividere gioie e paure, ma poi non lo fanno, vanno da un'altra parte.
Dovrei seriamente imparare a spiccare il mio volo e mi sa che adesso tiro fuori dall'armadio quegli splendidi tacchi, li indosso e chi si è visto si è visto.
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    Scritto da: Martina Boselli
    Ma come fate a non sentirla quell'esplosione di emozioni che avete dentro quando si tratta di una persona?
    Perché ignorate, fingete quando è lì a contorcervi lo stomaco e ad alleggerirvi la testa come se aveste bevuto?
    Come se tutto ciò che sentite per qualcuno non esistesse, non fosse palese.
    Certe cose le hai dentro. Le senti e non ti mollano più. Ignorarle non servirà a nulla, chi sta male lo deve dire, in un modo o nell'altro.
    Le persone sono fatte per essere vissute, mettete l'orgoglio da parte e cominciate ad assumervi la responsabilità delle vostre emozioni. Sono lì per questo.
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      Scritto da: Martina Boselli
      Come quando cominci a correre verso il mare senza fermarti un momento. Sei lì che corri corri sempre più veloce, fino a perdere il contatto con la sabbia, arrivato a riva ti lanci tra le onde in modo repentino e col sorriso stampato sulle labbra senza pensare a nulla. Credo che bisognerebbe vivere esattamente così, buttarsi a capofitto in qualcosa e scoprire poi, senza chiedertelo nel mentre, se riuscirai a startene a galla o se ne verrai risucchiato. Perché non importa cosa succederà. La cosa che più conta è correre e lanciarsi. Il resto si vedrà.
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        Scritto da: Martina Boselli
        Quante persone perse, ritrovate, mai più incontrate, solo incrociate per un breve istante, abbiamo collezionato in questa nostra vita? Quante di quelle possiamo davvero considerare amici? Poche, davvero troppo poche. Quante di quelle si sono fermate nella nostra vita regalandoci attimi unici che poi hanno cancellato, portato con sé senza una parola? Senza voler rispondere ai nostri "perché?" O facendolo senza dare troppa importanza a ciò che c'era stato? Tante, davvero tante. E ad un certo punto, mentre conti quante di quelle sono rimaste al tuo fianco, e quante altre invece, sono sparite per chissà dove, una sola certezza si fa spazio nella tua mente: l'amicizia è un'altra cosa. L'amicizia non ha a che fare con quella gente lì. E quasi ti rassereni alla fine della conta, anche se ti son servite le dita di più di due semplici mani per quella lista di persone andate via. Che poi, la vera perdita sta solo nel tempo sprecato a cercare di capire perché alcune persone invece di restare ora sono altrove senza motivo.
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          Scritto da: Martina Boselli
          Perché se qualcosa è finito non significa che non abbia funzionato. A volte le cose lasciate a metà sono quelle che ti insegnano più di ogni altra, una lezione preziosa. Sono quelle che ti cambiano, ti migliorano in un modo o nell'altro. Ti rendono forte, ti rendono vulnerabile, più pretenziosa o più riflessiva, ma ti cambiano. Ed i cambiamenti bisogna saperli sfruttare a proprio vantaggio, ecco perché non devono mai essere visti in modo negativo. Le storie a metà, sono quelle che ti lasciano dentro un mondo dove poter girovagare ogni qualvolta che ti va. Una specie di rifugio, dove puoi tornare a conoscerti meglio. Solo perché qualcosa è finito non significa non abbia il suo valore eterno, perché forse, proprio perché è finito avrai la certezza che rimarrà con te sempre. Le persone non sono per sempre davvero. Le storie non sono per sempre davvero. Non nel quotidiano di tutti i tuoi giorni, nella mente e nel cuore probabilmente sì. Anzi, credo che quello sia l'unico posto in cui resteranno alla fine.
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            Scritto da: Martina Boselli
            Poi ho capito che certe cose dovevano necessariamente andare come sono andate. Tutti devono fare il loro percorso. Alcune persone le incontri solo per un tempo ben definito, non puoi tenere sempre tutto con te. Nel tuo percorso individuale non tutti sono destinati a camminare a lungo al tuo fianco, è per questo che ci portiamo dentro chi, anche se ce l'abbiamo messa tutta, non siamo riusciti a tenerci accanto. Alcune persone ci sono state. Altre ci sono ancora. Altre ci saranno forse, un giorno. Non sempre perdere qualcuno è una vera perdita, a volte bisogno accettare che averlo fatto è stata la vera salvezza.
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              Scritto da: Martina Boselli
              Ho imparato a non darmi fretta quando il dubbio mi attanaglia. Ho imparato ad aspettare il momento migliore per poter agire, ho affinato il mio sesto senso con gli sbagli, mi sono messa in panchina per poi scendere in campo e giocare le partite più belle, alcune delle quali mi hanno portato alla vittoria. Ho imparato ad accarezzarmi e a non essere troppo ingiusta quando ero troppo fragile. Ho imparato anche a rimproverarmi severamente quando era chiaro che avrei dovuto mollare ed invece mi ripetevo "la prossima volta vaffanculo. Non muoverò più un dito" e a fanculo poi, ci sono andata da sola. Ho imparato a lasciarmi stare nei periodi no, e a non cercarmi troppo nei periodi decisamente no. Ho imparato ad apprezzarmi di più, a darmi una chance, perché forse sai, non sono così malaccio. Ho imparato a tollerarmi e ad apprezzare ciò che sono, d'altronde questa sarà una lunga convivenza da trascorrere. Ho imparato che se avrò sempre bisogno di qualcuno, di una mano, addirittura di un abbraccio, mi troverò sempre. Ho imparato che non devo sottovalutarmi troppo, non devo sminuirmi che tanto ci penseranno gli altri a farlo. Mi sono diventata amica, con i rispettivi alti e bassi tipici di un legame vero e forte. Oggi mi voglio bene un po' più di ieri. Dovreste volervene anche voi.
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                Scritto da: Martina Boselli
                Nella vita di ognuno di noi, ad un certo punto, ci ritroviamo a dover fare alcune scelte. È inevitabile, fa parte del gioco. Uno psicologo che frequentavo non molto tempo fa mi ripeteva spesso una frase "estirpa il male dalla radice". Per quanto sia duro accettarlo, ci sono delle persone che con la loro presenza ci fanno del male psicologico. Con i loro comportamenti ambigui sono letteralmente nocive, non che siano cattive di natura, ma sono cattive per noi, esattamente come alcune piante che al solo contatto ti creano prurito e reazioni avverse anche più gravi se ci resti vicino troppo a lungo. Sono bellissime ed è un peccato doverle evitare, ma non farlo ne va della nostra salute. Bisogna accettare quindi, che per quanto desideriamo avere una persona nella nostra vita, non averla è invece la cosa migliore. Fa male. Molto male. Ma poco dopo ci renderemo conto che persistere, sarebbe stato peggio per noi. A volte bisogna fare delle scelte, pur dure che siano, perché se le persone meritano una seconda chance, noi meritiamo molto molto di più.
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                  Scritto da: Martina Boselli
                  "Voglio dire, è davvero così difficile per le persone essere felici?" "No, questo non è difficile. Il difficile viene dopo, quando hai scoperto cosa vuol dire essere felici davvero. Quando scopri che la felicità è un attimo che non torna più, ti è concessa viverla a piccole dosi e non sai mai quando puoi tornare a cibartene ancora. È lì che si annida il difficile: fare i conti con la realtà dopo che l'incanto è svanito. Tornare ad essere quelli di prima dopo essersi visti felici, diversi, belli, migliori. Far finta che nulla di tutto ciò sia successo. Le persone non hanno paura di essere felici, piuttosto, hanno paura che il momento in cui lo saranno di nuovo è troppo duro e lungo da attendere. Temono che questa sia la vera difficoltà, attendere troppo per qualcosa che magari non arriverà più, qualcosa, una speranza, in grado di logorarle davvero. È difficile dover ammettere che non tutti ne sono destinati, e che se ti capita una volta forse, non ti capiterà più. È difficile, tu non credi?"
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