Post inseriti da Martina Boselli

Questo utente ha inserito contributi anche in Frasi & Aforismi, in Poesie, in Umorismo, in Racconti e in Frasi per ogni occasione.

Scritto da: Martina Boselli
Volevo dirvi di non fare propositi, non sperare che possa essere un anno migliore, non desiderare di stare finalmente accanto alla persona amata, o di raggiungere gli obiettivi che non siete riusciti nemmeno a sfiorare l'anno prima.
Non stilate alcuna lista dei desideri.
Scrivete invece, quella che siete riusciti a realizzare in questo 2024.

Guardatela bene.

Tutto quello che vi è accaduto, è perché doveva accadere, non ci sarebbe stato modo di cambiarlo, anche se quella mattina ve ne foste stati a letto a dormire fino a tardi, sarebbe accaduto il giorno dopo.
Davanti a certe cose è inutile tergiversare, devono succedere e basta.

Guardate ancora la vostra lista.

Tutti gli obiettivi, quelli che volevate realizzare e quelli che non erano in programma, sono i vostri piccoli traguardi, sono le vostre vittorie.
Quelli che non avete ancora realizzato, potrete farlo oggi, saranno il vostro punto di partenza.

Tutto quello che c'è stato quest'anno: le delusioni, le persone perse e ritrovate, le serate passate ad ubriacarsi con gli amici e quelle a piangere nel buio di una stanza, le giornate passate a letto senza voglia di combattere e quelle in cui combattere era l'unica cosa che vi rendeva vivi. I giorni da rifare e quelli da buttare e dimenticare.
Tutto questo, ogni singolo giorno, ogni momento bello e, anche e soprattutto, brutto, ha contribuito alla vostra crescita personale, non importa se quelli che vi stanno intorno non l'hanno notato, è il cambiamento che vi portate dentro ad essere più importante del resto.
Siate felici di come è andato. Di cosa avete fatto. Siate di felici di quello che siete diventati.
E quest'anno fatelo ancora, con più intensità.

Non ci saranno mai 365 giorni d'amore, di gioia, di vittorie, ma ci sarà sempre un nuovo giorno da riscrivere come piace a voi.
Siamo noi il cambiamento. Siamo noi che facciamo la differenza nella nostra vita, non di certo un nuovo anno.

Adesso guardate la vostra lista e bruciatela, è tempo di riscriverne un'altra.
Non vi auguro un buon anno, ma una buona giornata, perché ogni giorno può essere una possibilità in più per cambiare questa vita.
Vota il post: Commenta
    Scritto da: Martina Boselli
    "Clè mi spieghi cosa hai fatto? Hai la possibilità di cambiare tutto il tuo avvenire. Di sposarti con uno ricco, che tra l'altro ti adora e, credimi, queste sono due combinazioni che non sempre trovi. Di avere la casa di proprietà, una addirittura in montagna e un'altra al mare, una colf a tua disposizione, viaggi in ogni dove, e tu che fai? Mandi tutto a pu**ane... per cosa?"
    "Per la mia felicità, mamma."
    Vota il post: Commenta
      Scritto da: Martina Boselli
      Un consiglio: se vi approcciate ad una ragazza in chat parlando come se steste lasciando il vostro codice fiscale, o quello dell'amico lì vicino a voi, sappiate che questo non ve la farà manco cominciare una conversazione. Neanche il tempo di dire "ciao io sn giggino è abt a li" che bloccato. Ciao ciao, a mai più risentirsi, subito proprio.
      Se poi la ragazza in questione sono io, pur scrivendomi frasi da baci perugina... bloccato pure tu, mi dispiace.
      Vota il post: Commenta
        Scritto da: Martina Boselli
        Eppure ricordo che quando ero alunna io e l'insegnante mi richiamava per un comportamento sbaglio o mi metteva in punizione, a casa, sistematicamente, mi attendeva il "resto" da parte dei miei genitori. A pensarci bene non sono venuta su tanto male, o forse sì. Forse sì perché ho sempre creduto che il ruolo dell'insegnante fosse quello di istruire ma anche educare alla disciplina. E pensare poi, che alcuni miei insegnanti - quelli che porterò nel cuore soprattutto per questo motivo ed hanno inciso profondamente su alcune mie scelte di vita - ne hanno salvati di ragazzi molto di più facendo loro da "mamma" e da "papà". Ma evidentemente prima erano altri tempi. Evidentemente prima l'insegnante era Insegnante, oggi invece, è semplicemente una figura che sta seduta dietro una cattedra a blaterare della sua materia. Oggi l'insegnante è quella figura che deve sperare di essere ascoltato, deve sperare che a fine giornata sia riuscito ad inculcare qualcosa in quelle giovani mente, e perché no, visto i tempi che corrono, sperare di aver spento le emozioni poco prima di entrare in classe ed essersi limitato semplicemente alla trasmissione del sapere fine a se stesso così da non meritarsi un calcio in culo da un genitore. Eppure io la figura dell'insegnante me la ricordavo molto meglio.
        Vota il post: Commenta
          Scritto da: Martina Boselli
          Cara me, per questo nuovo anno ti auguro più viaggi verso mete sognate, sperate, trovate per caso e non lasciate più. Ti auguro più sogni nel cassetto, di realizzarne tanti ma tenerne fuori qualcuno perché sono loro a renderci vivi. Ti auguro di poter guardare in faccia chi ti ha fatto male e col sorriso, ma di quelli buoni senza odio e rancore, dirgli: "hai visto? Ce l'ho fatta. Sono in piedi e lo devo solo a me stessa." E ti auguro di rivalutarti. Reinventarti ogni volta. Di ascoltarti un po' di più, di rinascere ogni volta più forte di prima. Non darti mai per scontato, ma non prenderti mai nemmeno troppo sul serio. Di osare sempre e ascoltare il cuore. Di cambiare colore o taglio di capelli se questi ti hanno stufata, di poter indossare una tuta e sentirti bella perché la bellezza la porti dentro e, quella, è il vestito più bello che tu possa indossare. Ti auguro di piacerti sempre, anche con i capelli scombinati ed il trucco sciolto, ché l'anima, quella mica se ne sta sempre composta e sistemata? Ma se vera sa farsi notare da chi deve essere vista davvero. Ti auguro di fare pace col passato. E ricordati che chi non è voluto esserci nei tuoi giorni ti ha fatto il più grande regalo che potessi ricevere: ti ha privato di un'assenza ingombrante e inutile. Ti auguro più concerti, più canzoni che sappiano dirti chi sei, meglio di quanto possa fare tu talvolta. Ti auguro più libri in cui perderti, in cui riconoscerti, su cui sognare e piangere. Più libri da divorare ma poi giungere alla fine e sentirti un po' sola, come quando si perde un amico, perché quelli saranno i libri che ti cambieranno. E te ne auguro altri dalle pagine vuote che dovrai riempire tu stessa, perché il destino sono le parole nere che scriviamo su quel foglio bianco che è la vita e ne siamo noi gli unici autori. Ti auguro di amare fino a perderti in quell'amore, ma non di perdere la parte più importante di te, perché ti potrà sempre servire un giorno. Ti auguro poesie, fiori e tanta tanta cioccolata. Abbracci sinceri, nuove serie tv da guardare fino le quattro del mattino e risate fino alle lacrime, birre con gli amici di una vita, falò sotto le stelle e di cantare a squarciagola mentre la gente si gira a guardarvi come foste pazzi, ed invece, i pazzi sono loro perché credono davvero di aver capito come si vive la vita. Ti auguro progetti da terminare e altri da iniziare, sempre nuovi e sempre con entusiasmo. Ti auguro di riconoscere sempre per chi vale la pena lottare, e depositate le armi quando ti trovi a combattere contro i mulini a vento. Il tuo tempo è prezioso ed anche la tua persona, non puoi sprecarli per chiunque o per qualunque cosa. Ti auguro un 2018 con tutto ciò che vuoi trovarci dentro e per tutto ciò che non vuoi più ti auguro un paio di forbici sempre a portata di mano.
          Vota il post: Commenta
            Scritto da: Martina Boselli
            Ho vissuto la maggior parte della mia vita come un uccellino chiuso in gabbia. Un uccellino con le ali legate che viveva in una gabbia d'oro per l'esattezza. Certo, avevo tutto ciò che un uccellino potesse desiderare. Acqua sempre fresca, piume sempre pulite e profumate, cibo in quantità, ma vivevo comunque in gabbia. Guardavo attraverso quelle sbarre tanto odiate la vita passarmi avanti e non riuscire a fare nulla per appropriarmene. Guardavo attraverso quelle fessure la vita degli altri e un po' li invidiavo. Non invidiavo come vivessero, ma invidiavo il fatto che vivessero. A me questo è sempre mancato: il coraggio di vivere, di fare scelte azzardate, di spiccare il volo e andarmene lontano, lontano e non tornare più. Quando passi la maggior parte degli anni chiuso in una gabbia, con la paura di non farcela, la paura di non essere all'altezza di ciò che ti sta intorno, poi la tua persona comincia ad essere una paura anche per te stessa. È difficile da spiegare, ma ciò che più ti fa paura, più di tutto il resto intendo, sei tu. Però, succede qualcosa di strano in quello stesso meccanismo che si aziona quando cominci ad avere paura, senti che non hai più nulla da perdere, perché hai perso anche te stessa ed è in quel momento che trovi il coraggio che ti serviva per slegare le ali e spiccare il volo. E adesso sì, sono finalmente libera.
            Vota il post: Commenta
              Scritto da: Martina Boselli
              Probabilmente una cosa la sbagliamo tutti. Ognuno di noi cerca qualcuno che lo salvi. Questo è l'errore, credere che esista là fuori qualcuno capace realmente di farlo, ma non è così, non c'è nessuno che ne sia in grado. Siamo sempre in attesa di qualcuno che ci tenda una mano, che si tuffi nei nostri abissi per riportarci a galla, che sia la nostra ancora di salvezza, magari per sempre, ma non va mai così. Ecco perché poi ci sentiamo sempre più soli e vuoti. Riponiamo fiducia e speranze in qualcuno di cui non conosciamo né volto né nome, e quando s'attarda ad arrivare stiamo anche peggio. Non verrà nessuno a salvarci, per quanto lo vogliamo, lo immaginiamo e desideriamo, nessuno verrà a prenderci. Nessuno ci strapperà dal caos che è in noi. Ognuno si salva da solo, è questa la verità. E forse, ciò è la nostra più grande fortuna.
              Vota il post: Commenta
                Scritto da: Martina Boselli
                Quando ero piccola, mi capitava spesso di ascoltare nelle conversazioni degli adulti: "o si sposano o si lasciano" ed io non riuscivo mai a capire il senso di quella frase. Crescendo non è cambiato poi molto, continua a non essermi chiara questa cosa, rimango sempre un po' perplessa quando a dirlo poi, è una coppia: "l'anno prossimo ci sposiamo stiamo insieme da tanti anni. Lo sai, no? Arrivati a questo punto o ci sposiamo o ci lasciamo" come se tutto ruotasse attorno a due uniche alternative. Come se non si potesse andare più avanti davvero. Come se l'amore fosse qualcosa di fisso, immobile e schematico. Un passo dopo l'altro. Tappa dopo tappa fino ad arrivare al traguardo, perché ormai ciò che importa - e ultimamente me ne rendo conto sempre di più - non è come ci si arriva, non è guardarsi indietro e contare gli ostacoli superati insieme, le crisi in cui l'altro continuava a stringere più forte la mano per non lasciar cadere chi stava cedendo, non sono i "resto perché andare altrove non sarebbe la stessa cosa senza te", non è nulla di tutto questo, ormai ciò che conta è arrivare al "traguardo". E se questo traguardo è un matrimonio e dei figli, tanto meglio. La strada percorsa non se la guarda più nessuno. Ci sono persone che restano ferme (e infelici) in alcune storie, glielo si legge in faccia che non sanno come andare avanti, ma che non hanno nemmeno il coraggio di mettere un punto e andare avanti da soli. La solitudine spaventa a molta gente, ma a volte mi chiedo, non è meglio sentirsi da soli in mezzo alle proprie cose, piuttosto che sentirsi da soli stando con qualcuno che non sentiamo appartenerci più? Io preferirei sempre la prima. Così, per non rischiare di soffrire in due almeno. Ci sono persone che restano ferme in alcune storie per così tanto tempo che non si riconoscono nemmeno più; né se stessi, né l'altro e finiscono per perdersi completamente. E poi si sposano. Si sposano credendo che sia la cosa migliore da fare, si sposano per cambiare le cose, per stravolgere questo pozzo senza fine e addirittura succede che mentre cercano di risalire le acque, decidono di bagnarsi in un altro fiume, tanto per distrarsi. Ed invece a cambiare dovrebbero essere soltanto loro, ma cambiare stando altrove, facendo un passo avanti ma da soli. Perché se è vero che "o ci sposiamo o ci lasciamo" è altrettanto vero che spesso, ci si sposa e ci si lascia comunque.
                Vota il post: Commenta
                  Scritto da: Martina Boselli
                  Non sono brava con i sentimenti, non so esternarli chiaramente, nel mio cervello è un continuo "tum tum", ma poi nelle azioni ho le braccia vuote. Non sono brava ad esternare ciò che sento dentro, eppure c'è un mondo intero, un continuo caos di emozioni fanno a botte tra loro per poter sopravvivere e venire fuori, solo che puntualmente cadono tutti a tappeto. Quasi mai c'è chi vince un secondo round di fila. Non sono mai stata brava a dimostrare ciò che sono, ci metto del tempo, a volte così tanto che le persone pensano io sia vuota e fredda, asettica e senza cuore ed invece la mia si chiama solo paura. È sempre stato una specie di "è brava ma non si applica, magari la rimandiamo e speriamo che la prossima volta, avendo imparato da questa esperienza, faccia meglio". Ed invece no, semmai, faccio peggio. Non sono brava perché quando ho dato tutta me stessa, tirando fuori quello che avevo dentro senza sconti, mi dicevano che ero troppo eccessiva negli affetti ed era meglio tornarmene dietro il muro di mattoni che ho abilmente costruito negli anni. Allora, ho imparato a giocare a nascondino in un modo tutto nuovo: nascondo le mie emozioni ed i sentimenti, ma a questi è proibito fare tana, e alla fine, non vince mai nessuno.
                  Vota il post: Commenta
                    Scritto da: Martina Boselli
                    Questa mattina ti ho vista uscire dal portone di fretta, eri in ritardo. Mi hai salutata con un sorriso e hai detto: "scusami se non mi fermo a parlare con te, devo proprio scappare. Prometto che ti chiamo per un caffè, così mi faccio perdonare"; e questo pomeriggio hai chiamato davvero.
                    Ti preoccupi sempre dei sentimenti degli altri, di come possano rimanerci se per caso fraintendono le tue parole o i tuoi gesti. Ma ai tuoi sentimenti e ai tuoi stati d'animo, ci ha mai pensato davvero qualcuno?
                    Hai mai incontrato chi, invece vomitarti tutto ciò che ha dentro con veemenza e freddezza, si sofferma a spiegartele dolcemente alcune cose?
                    Ti preoccupi sempre di come gli altri possano vivere in mancanza di qualcuno, o in mancanza di qualcosa. Ma a te che spesso abbracci il Vuoto, a te che troppo spesso ti sei presa in Braccio e messa in salvo da sola, a te che hai dovuto inventarti di tutto pur di sopravvivere alla realtà quotidiana che ti opprimeva, ci ha mai pensato davvero qualcuno?
                    Ti preoccupi sempre di strappare un sorriso a chiunque incroci il tuo cammino. E quindi vai e sorridi sempre, nonostante tutto, ce l'hai sempre pronto con te un dolce sorriso.
                    Ti fai sempre in quattro per le persone, ma hai mai avuto davvero chi ti ha anche solo tenuto la mano in questa tempesta? Hai mai incontrato chi pur di vederti felice, ti ha fatto una carezza sul cuore?
                    Ti preoccupi sempre per gli altri, ma a te chi ci pensa? Chi ti abbraccia quando non ce la fai davvero più a sostenere questa vita sulle tue fragili e al contempo così forti spalle?
                    Chi ti asciuga quelle lacrime che di notte versi, quando tutti dormono e non possono vederti né sentire, perché è giusto che anche tu possa crollare ogni tanto e rialzarti?
                    Ed ho pensato che forse, non ce l'hai questo qualcuno ed allora, con questa convinzione, ti ho abbracciato forte non appena ci siamo salutate e ti ho sentita singhiozzare ed ho capito.
                    Ho capito che chi ha da dare tanto amore, molto spesso non ne ha ricevuto abbastanza. E tu sei così, un fiume in piena d'amore e dolcezza, che aspetta solo un mare nel quale tuffarsi e confondersi.
                    Ed io amica mia, ti auguro davvero il più profondo di questi mari.
                    Vota il post: Commenta