Scritta da: Giselle Blanc
Quando sei abituata a vivere nel dolore, un giorno arriva quella carezza inattesa e credi che qualcosa sia ancora possibile.
Composta domenica 11 dicembre 2016
Quando sei abituata a vivere nel dolore, un giorno arriva quella carezza inattesa e credi che qualcosa sia ancora possibile.
Le cose che devi difendere con più determinazione di tutte sono le tue idee.
Stanca di questa falsità travestita da buonismo, stanca di vivere tra ipocrisia e persone povere d'animo. Ci vorrebbe più umiltà e meno convinzione.
I silenzi sono spesso più penetranti delle stesse parole che gridiamo e che non comprendiamo.
La bellezza di un giardino non dipende dalle dimensioni dei fiori ma dalla varietà dei suoi colori. Così la felicità non dipende da grandi gioie ma dalla varietà dei piccoli momenti felici che abbiamo raccolto nel corso della vita.
La vita è come una macchina fotografica: concentrati su quello che è importante, cattura dei bei momenti, sviluppa la vita da negativi. E, se le cose non vanno bene, scatta un'altra foto.
Nella vita certe follie servono per renderci conto che siamo vivi.
Papà, le sue sono le parole che ti risollevano, le braccia che ti avvolgono e ti proteggono, lo sguardo che sa dirti tutto, l'approvazione o il rimprovero che leggi nei suoi occhi, le parole dette in silenzio, le emozioni che traspaiono poco, le sue mani grandi, gli abbracci che ti porti dentro per tutta la vita, le tue radici, il tuo futuro.
E poi apri gli occhi e ti rendi conto che nella vita reale non si dicono le frasi dei film, che nessuno attraversa un oceano per abbracciarti quando avrai freddo, che le storie d'amore esistono solo nelle canzoni, che sarà sempre più facile perdonare che dimenticare, e che le cose non tornano ad essere le stesse. Che tu, purtroppo, non sei più una bambina.
Passerà anche questa volta. Ma non chiederti come. Passerà, esattamente come le altre. Ma ricordati che, ogni volta, qualcosa di te muore per sempre.