Le migliori frasi inserite da Marco Giannetti

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Scritta da: Marco Giannetti
Andare fuori sede non è per tutti. Devi avere un cuore grande. Grande a sufficienza per far da valigia a tutto ciò che lasci: le gioie e i dolori, gli amici e gli amori. Questo bagaglio cardiaco che batte anche quando tocchi un suolo che non ti appartiene o quando sei steso su un materasso che non ha la tua forma e un cuscino scomodo, e guardi il soffitto chiedendoti dove stai andando. Un cuore grande, così grande da riuscire a far spazio a cose nuove. Un cuore che a volte temi gli altri si siano scordati perché il presente ha preso il sopravvento nelle loro vite. Un cuore grande, ma forse non troppo forte. Allora è lì che si ferma un attimo. Va in arresto, ti confonde e non sai più chi sei. Così ti stendi sul materasso, che ora ha subìto un pò il tuo peso, e il cuscino è più molle da una parte. E ti chiedi chi stai diventando più che dove stai andando. Perché quando parti, più che muoverti verso una destinazione, vai verso un destino. Il tuo.
Composta mercoledì 14 ottobre 2015
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    Scritta da: Marco Giannetti
    Ti innamori di una persona sbagliata perché ti confermi un'idea negativa che hai di te.
    L'amore disperato sembra sempre il più passionale, ma la persona giusta è soltanto quella che combacia con le tue energie interiori.
    Composta venerdì 22 ottobre 2010
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      Scritta da: Marco Giannetti
      Mentre andava al lavoro nei campi un contadino sentì delle grida, vide un bambino che stava affogando lo tirò su e gli salvò la vita.
      La sera alla porta sentì bussare ed era il padre del bambino che disse: "Cosa posso fare per mettermi in paro col destino? Mi han riferito che lei ha un figlio che per gli studi è molto portato, la prego accetti che io lo mantenga fin quando non si sarà laureato". E così, il figlio del contadino divenne un re della medicina... Alex Fleming era il suo nome, colui che scoprì la penicillina.
      Passano i mesi, passano gli anni e il bambino che si era salvato è diventato un uomo importante, lo hanno eletto Deputato. Fu allora che prese una polmonite e si pensò non avesse scampo, ma la scoperta del Dottor Fleming lo riportò alla vita in un lampo.
      Quel Deputato che era guarito fu poi il premier della Nazione, si chiamava Winston Churchill e di Adolf Hitler fermò l'invasione.
      Senza saperlo e con un sol gesto, quel miserabile contadino aveva salvato due volte il mondo, salvando due volte lo stesso bambino.
      Composta venerdì 22 ottobre 2010
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        Scritta da: Marco Giannetti
        Addio, ma con me sarai, verrai dentro una goccia di sangue che circolerà nelle mie vene, o fuori, bacio che mi brucia il volto o cinturone di fuoco nella mia cintola.
        Dolce mia, accogli il grande amore che uscì dalla mia vita e che in te non trovava territorio come l'esploratore sperduto nell'isola del pane e del miele.
        Io ti trovai dopo la tormenta, la pioggia lavò l'aria e nell'acqua i tuoi dolci piedi brillarono come pesci.
        Adorata, vado alle mie battaglie.
        Graffierò la terra per farti una grotta e lì il tuo Capitano t'attenderà con fiori nel letto.
        Non pensar più mai dolcezza, al tormento che passò tra di noi come un fulmine di fosforo lasciandoci forse la sua bruciatura.
        Venne anche la pace, perché torno a lottare alla mia terra, e poiché ho il cuore completo con la parte di sangue che mi desti per sempre, e poiché reco le mani piene del tuo essere nudo, guardami, guardami, guardami per il mare, che vado raggiante, guardami per la notte che navigo, e mare e notte sono gli occhi tuoi.
        Non sono uscito da te quando m'allontano.
        Ora ti racconterò:
        La mia terra sarà tua, vado a conquistarla, non solo per darla a te, ma per tutti, per tutto il mio popolo.
        Un giorno il ladro uscirà dalla sua torre e l'invasore sarà espulso.
        Tutti i frutti della vita cresceranno nelle mie mani, prima abituati alla polvere da sparo.
        E saprò accarezzare i nuovi fiiori, perché tu m'insegnasti la tenerezza.
        Dolce mia, adorata, verrai con me a lottare corpo a corpo perché nel mio cuore vivono i tuoi baci come bandiere rosse, e se cado, non solo mi coprirà la terra, ma questo grande amore che mi recasti e che visse circolando nel mio sangue.
        Verrai con me, in quell'ora ti attendo, in quell'ora e in tutte le ore, in tutte le ore ti attendo.
        E quando verrà la tristezza che odio a bussare alla tua porta, dille che io ti attendo e quando la solitudine vorrà che cambi l'anello in cui sta scritto il mio nome, di alla solitudine che parli con me, ché io dovetti andarmene perché sono un soldato, e che là dove sono, sotto la pioggia o sotto il fuoco, amor mio t'attendo, t'attendo nel deserto più duro e presso il limone fiorito: in ogni parte dove sia la vita, dove la primavera sta nascendo, amor mio t'attendo.
        Quando ti diranno "quell'uomo non t'ama", ricorda che i miei piedi son soli in quella notte, e cercano i dolci e piccoli piedi che adoro.
        Amore, quando ti diranno che t'ho dimenticata, e anche se sarò io a dirlo, quando io te lo dirò, non credermi:
        chi e come potrebbe reciderti dal mio petto, e chi raccoglierebbe il mio sangue quando verso di te m'andassi dissanguando?
        Ma neppure posso dimenticare il mio popolo, vado a lottare in ogni strada, dietro ogni pietra.
        Anche il tuo amore m'aiuta:
        è un fiore chiuso che ogni volta mi empie del suo aroma e che s'apre d'improvviso dentro di me come una grande stella.
        Amore mio è notte.
        L'acqua nera, il mondo addormentato mi circondano.
        Poi verrà l'aurora, e nel frattempo io ti scrivo per dirti "Ti amo".
        Per dirti Ti amo, cura, pulisci, innalza, difendi il nostro amore, anima mia.
        Io te lo lascio come se lasciassi un pugno di terra con semi.
        Dal nostro amore nasceranno vite.
        Nel nostro amore berranno acqua.
        Forse arriverà un giorno in cui un uomo e una donna, uguali a noi, toccheranno questo amore, e ancora avrà forza per bruciare le mani che lo toccheranno.
        Chi fummo? Che importa?.
        Toccheranno questo fuoco, e il fuoco, dolce mia, dirà il tuo semplice nome e il mio, il nome che tu sola sapest, perché tu sola sulla terra sai chi sono, e perché nessuno mi conobbe come una, come una sola delle tue mani, perché nessuno seppe come, né quando, il mio cuore stette ardendo solamente i tuoi grandi occhi grigi lo seppero, la tua grande bocca, la tua pelle, i tuoi seni, il tuo ventre, le tue viscere e l'anima tua che io risvegliai perché restasse a cantare fino alla fine della vita.

        Amore, t'attendo.
        Addio, amore, t'attendo.
        Amore, amore, t'attendo.
        Così questa lettera termina senza nessuna tristezza:
        sono fermi i miei piedi sulla terra, la mia mano scrive questa lettera lungo la strada, e in mezzo alla vita sarò sempre vicino all'amico, di fronte al nemico, col tuo nome sulle labbra, e un bacio che giammai s'allontanò dalla tua bocca.
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