Scritta da: Mirko Badiale
Alla solitudine di chi non viene capito preferisco quella di chi ha capito troppo.
Composta martedì 28 luglio 2015
Alla solitudine di chi non viene capito preferisco quella di chi ha capito troppo.
La solitudine è necessaria quanto la felicità. La prima è un intimo dialogo con il proprio io; la seconda non è altro che una riflessione della prima: Io scelgo, nella mia solitudine, di essere felice a modo mio.
La solitudine va alla ricerca dell'abitudine.
Alla fine la solitudine non è così brutta, col tempo ci abituiamo a convivere da soli.
La solitudine di un guscio vuoto, è come quella di un cuore senza amore che riempie l'anima.
Non è solitudine quando sono solo con me stesso. La mia solitudine è solitudine quando tu non ci sei neanche tra i pensieri miei.
Chi non disdegna la solitudine e il silenzio, gli aggrada comunicare anche con se stesso.
A volte la solitudine è molto più compagna di chi è "vicino" senza essere vivo.
Solo chi ama se stesso può amare la solitudine, essa è compagna di pensieri, sa giocare con la mente e sa aprire il cuore come solo chi ti sa amare sa fare.
E mi sento solo quando il sole non c'è, perché non vedo la mia ombra.