Scritta da: ROBERTO POZZI
In facebook si hanno tanti amici, si pensa di conoscere tutti, ma in realtà non si conosce nessuno!
Commenta
In facebook si hanno tanti amici, si pensa di conoscere tutti, ma in realtà non si conosce nessuno!
È un fenomeno curioso: gente che pubblica continuamente sui social network pezzi della propria vita, compulsivamente, in modo eccessivo, raccontando sentimenti, emozioni, pensieri che farebbe bene a tenersi per sé, per una legge del pudore mai scritta, ma universalmente riconosciuta.
Credo che i social network portino alla luce le insicurezze ed il bisogno di sentirsi accettati e riconosciuti, come mai nessuno strumento prima d'ora.
I social network sono il rifugio di tutti gli inetti.
I social network sono le peggiori droghe che abbia mai visto.
Una costante della storia degli umani è che ai vertici delle organizzazioni statali, politiche, religiose, militari o commerciali, ci finiscano sempre dei folli, mitomani, inetti, imbecilli, corrotti. Oggi, grazie a Facebook e Twitter, finalmente possiamo capire come questo possa succedere.
La natura polimorfa e camaleontica dei social network sostituisce oramai quasi tutto. Non serve andare in chiesa per pregare: lì sfilano santi e cristi a tutte le ore. Non serve neanche appartarsi intimamente per amoreggiare, anche se si convive nella stessa casa: va di moda l'esibizione virtuale. Forse non è necessario neanche cucinare piatti elaborati, basta vederli sfilare. Credo che si stia perdendo qualcosa per strada e tutto è grottescamente un po' ridicolo.
Cartesio diceva: "Penso dunque sono", con internet siamo passati a: "penso dunque condivido" e infine con Facebook: condivido dunque non ho bisogno di pensare. Si chiama (d)evoluzione.
Facebook sembra una gara a chi ha più personalità, peccato che nella realtà siete più inutili delle alghe marine.
La frase contiene espressioni adatte ad un solo pubblico adulto.
Per leggerla comunque clicca qui.
Se stare collegato su Facebook fosse stato un lavoro, saremmo stati tutti milionari.