Scritta da: Valentina Salomoni
in Frasi & Aforismi (Filosofia)
Per scoprire l'autentica oggettività del mondo l'uomo non deve pensare il mondo come una parte di sè, ma deve sentire se stesso come una parte del mondo.
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Per scoprire l'autentica oggettività del mondo l'uomo non deve pensare il mondo come una parte di sè, ma deve sentire se stesso come una parte del mondo.
[...] Sì che la privazione ne divenne assai più crudele di quanto ne fosse dolce il possesso, e si era infelici perdendoli senza essere felici possedendoli.
A questo mondo i malintesi e l'indolenza producono più confusione che la cattiveria e la malafede.
Il silenzio è insostenibile. È più facile rinunciare al pane che al verbo. Il moto dello spirito esige parole in massa, senza le quali, avvolto su se stesso, rimugina la sua impotenza. Disgraziatamente l'eloquio scivola nello sproloquio. Anche il pensiero vi tende, sempre pronto a espandersi, a gonfiarsi. Arrestarlo con l'acredine, contrarlo nell'aforisma o nella battuta, significa opporsi alla sua espansione, al suo movimento naturale, al suo slancio verso la prolissità o la dilatazione. Da qui i sistemi, da qui la filosofia, da qui la letteratura.
L'ozio è il padre della filosofia. Di conseguenza la filosofia è un vizio?
Ferox gens nullam esse vitam sine armis rati.
Popolo feroce, incapace d'immaginare che la vita senza le armi fosse qualcosa.
La felicità nelle bollicine d'acqua.
La saggezza si conquista attraverso la sofferenza, l'ingiustizia è nella natura delle cose.
Prima di intraprendere qualcosa rifletti attentamente e dopo aver riflettuto agisci subito.
Se uno degli ascoltatori, non a scopo di contesa né per scherzare, ma seriamente dovesse rispondere, dopo aver riflettuto, a che cosa deve essere riferito questo nome, il "non essere", in riferimento a che cosa e per quale oggetto noi crediamo che egli ne farebbe uso e che cosa indicherebbe a chi lo interroga? Ma questo almeno è chiaro, che il "non essere" non deve essere riferito a qualcuno degli enti. Ma noi diciamo che, se s'intende parlare correttamente, non bisogna definirlo né come unità né come molteplicità e neppure assolutamente chiamarlo con il "lo", perché anche con questa espressione lo si designerebbe con una specie di unità.