Scritta da: Sarah Marzorati
in Frasi & Aforismi (Amore)
No... Non è stato affatto come l'altro svenimento. Non so cosa sia successo. Penso di aver dimenticato di respirare.
dal libro "Twilight" di Stephenie Meyer
No... Non è stato affatto come l'altro svenimento. Non so cosa sia successo. Penso di aver dimenticato di respirare.
"I tuoi istinti umani... " m'interruppi, e lui attese che completassi la frase. "Beh, mi trovi minimamente attraente anche il quel senso?"
Rise e mi arruffò i capelli quasi asciutti. "Non sarò un essere umano, ma un uomo sì".
Il resto del mondo non mi interessa, se non ci sei tu.
«È il suo corpo che conta». ribadii.
«Non è affatto vero. Non è il volto, ma le sue espressioni. Non è la voce, ma il modo di parlare. Non è come ti sta quel corpo, ma le cose che ci fai. Tu sei bella».
Lui si allontanò di scatto, liberandosi senza difficoltà dalla mia presa.
"Accidenti Bella" sbottò ansimante "tu mi vuoi morto, altroché!"
Mi piegai in avanti, appoggiandomi alle ginocchia per non perdere l'equilibrio.
"Tu sei indistruttibile", sussurrai, senza fiato.
"Lo credevo anche io, prima di conoscerti"
Non sono mai riuscito a cancellare... l'agonia. Il mio cuore non batteva da quasi novant'anni, ma stavolta è andata diversamente. Non lo sentivo più, al suo posto c'era un vuoto. Come se ti fossi portata via tutto ciò che avevo dentro.
"Non temere", mormorai. "Noi ci apparteniamo". Fui immediatamente travolta dalla verità delle mie stesse parole. Quel momento era così perfetto, così giusto, che per nulla al mondo potevo dubitarne. Le sue braccia mi avvolsero stringendomi a lui, estate e inverno. Era come se ogni terminazione nervosa del mio corpo sprizzasse elettricità. "Per sempre", aggiunse Edward e mi trascinò con dolcezza verso acque piu profonde.
Non uno: un milione. Non di corda, ma d'acciaio. Un milione di cavi d'acciaio che mi legavano ad una cosa sola; al centro dell'universo. Finalmente capii che l'universo ruotava intorno a quel punto. Non avevo mai colto la simmetria dell'universo, che adesso mi era chiara.
Desideravo perdermi in quella lunga caduta, simile a un volo.
Certo, sarebbe stato il gesto più stupido e irresponsabile mai commesso in vita mia. A quel pensiero, sorrisi. Il dolore era già meno intenso, come se il mio corpo sapesse che entro pochi secondi avrei sentito la voce di Edward...
Il problema era il profumo, il profumo del suo sangue, così disgustosamente appetitoso.