In questa notte di molti anni fa cadde come una lucciola sotto un gran pino solitario nelle campagne del Kaos, Luigi Pirandello, drammaturgo della letteratura italiana, simbolo intramontabile dei Giurgintani (Agrigentini).
Potrei stare ore e ore a osservarti, tacito, senza dire una parola, perché non è stata ancora inventata la parola giusta per descrivere la tua bellezza.
La città era là, ferma, immobile nell'oscurità della notte. Sembrava pure graziosa ai miei occhi stanchi, ma si sa, quella nebbia buia e scura che ricopriva Agrigento nascondeva e dissolveva nel nulla tutti i suoi mali mostrando soltanto il meglio di sé.
Lo immagino così il sentiero della vita: una lunga strada di campagna, un quadro estivo che nessun uomo è mai riuscito a disegnare, a dipingere. Tutti ci passiamo ma non ce ne accorgiamo. A noi sembra una strada qualunque, piena di fossi e avvallamenti ma è normale non può essere tutta pianeggiante. Nella vita ci sono gli ostacoli e il bello degli ostacoli è superarli. Lo immagino così, una strada in salita, un paesaggio sconosciuto.
Sono solo un sognatore che cerca disperatamente di tornare a casa.
Credo che dopo la morte ci sia un attimo per rivedere tutto quello che hai fatto durante la vita. Quindi ti ritrovi li, in un cinema, con degli amici a vedere la tua storia, il tuo film.
Bisogna mantenere la giusta distanza tra realtà e fantasia per vivere in armonia.
Dobbiamo risvegliare l'arte della conquista.
Avete mai pensato di stare 10 minuti in silenzio e ascoltare quello che succede intorno a voi? Sapete, si possono scoprire molte cose interessanti.
L'interesse si crea e si distrugge in un attimo.