Scritta da: Silvana Stremiz
in Frasi & Aforismi (Amore)
Siamo un popolo di codardi in amore, incapaci di concederci senza inibizioni alle nostre emozioni più vive, e con l'anima ogni loro sfumatura.
Composta domenica 4 dicembre 2011
Siamo un popolo di codardi in amore, incapaci di concederci senza inibizioni alle nostre emozioni più vive, e con l'anima ogni loro sfumatura.
L'amore è donarci, prenderci con passione fino alla nausea senza stancarci mai. Con ardore strapazzarci sotto e fuori da quelle lenzuola. Possederci fino all'ultimo respiro per respirare un noi più forte, rendendoci schiavi liberi di quell'amore, annientando la monotonia del tempo, rendendola complice del nostro consumarci insieme dando ascolto a quell'unico brivido che ci avrà raggiunto davvero, quello dell'anima.
Dire Ti Amo non è poi così difficile. Basta un profumo, un attimo di eccitazione, una gonna corta, un po' di sensualità e la giusta dose di malizia e il gioco è fatto, escono di bocca quelle mitiche parole. E siamo così presi da quel momento da investire tutta la passione possibile nel pronunciarle ma poi... Finito di sgualcire le lenzuola e spento il brivido di quell'attimo si spegne anche il "ti amo".
L'amore di questi tempi... una gonna corta, ecstasy, stordimenti dei sensi, una botta e via, diventa superfluo anche il "mi piaci".
Mescola insieme Sesso, passione, trasgressione e sincerità, aggiungi una vita di pazienza e tolleranza e tanta tanta complicità. Non avere paura di investire tutto quello che puoi, cuore e anima compresi, lasciati trascinare dalle emozioni, dai momenti, dai sensi, non mettere divieti al comporsi di quel noi. L'unico freno deve essere l'egoismo, tutto il resto si può, tutto il resto si deve e quello che ne uscirà sarà semplicemente "amore".
L'amore non è un paio di lenzuola stropicciate o un orgasmo raggiunto in un attimo di passione.
Ma è amore quello che resta quando le lenzuola vengono stirate e l'orgasmo abbraccia la realtà quotidiana con tutte le sue problematiche... con la certezza che esiste un "noi" fatto di rispetto, pazienza e tolleranza.
Ci sono dei giorni "stronzi" da incubo che vorresti poter cancellare dal calendario dei ricordi, strapparli dalle pagine della tua vita. Sono quei maledetti giorni che ti hanno tolto il respiro, fracassato la tua anima e fatto a pezzo i tuoi sogni... e per quanto la tua anima urli pietà, la pietà non ti viene concessa. I ricordi si prendono possesso di te, come un'ombra ti seguono rendendo la tua giornata un inferno.
Se credi che non potrai mai più essere nuovamente felice un giorno ti ricrederai, ma se poi penserai che la felicità raggiunta sarà uno stato duraturo anche su questo dovrai ricrederti.
C'è un giorno "benedetto" che arriva dopo mille giorni "maledetti", dopo tanto fango e sale. Dopo freddo e gelo, arriva uno di quei rari giorni in cui un sorriso "resuscita" fra le lacrime e l'anima si riscalda di gioia e speranza, il respiro si fa forte e il cuore batte nuovamente i ritmi della vita. Niente è dimenticato, niente è cancellato ma tutto riparte da lì con "quel sorriso" in quel giorno "benedetto" dopo quei mille "maledetti giorni d'inferno".
Bisognerebbe contare fino a mille, mettere in moto la ragione e mille volte mordersi la lingua prima di aprire bocca, prima di dire cosa si pensa senza pensarlo veramente. Per evitare di trovarsi a contare le infinite lacrime di fango "donate dall'impulsività".