Scritta da: Rossella Porro
Vattene e non tornare
chiudi la porta
e non tentennare
taci e non mi tentare
guarda innanzi
e non ti voltare
perché se ti volti
sarà tutto da rifare.
Composta domenica 22 maggio 2011
Vattene e non tornare
chiudi la porta
e non tentennare
taci e non mi tentare
guarda innanzi
e non ti voltare
perché se ti volti
sarà tutto da rifare.
Cosa c'è di più triste di chi giudica senza conoscere.
Spesso il cuore si vergogna dell'amore, ma non dell'odio.
Chiamami pure folle perché non sento ragioni, ma solo il battito del mio cuore.
Sbaglio, riconosco l'errore, mi correggo, ma spesso certi errori non possono essere corretti. Allora dovrei forse evitare di sbagliare? Ma se le opzioni sono due, o qualche volta più di due, devo pur scegliere e se scelgo mi capiterà pure di sbagliare. Allora sarebbe meglio non scegliere? Ma se non scelgo non vivo, allora preferisco rischiare di sbagliare.
Questo andirivieni di illusioni... mi uccide.
Il per sempre rantolava nel forse e moriva nel già mai.
Strana la gente, passa la prima metà della vita a costruirsi prigioni in cui passerà tristemente la seconda metà della vita.
La certezza può essere spigolosa, il dubbio è insopportabile sempre.
Un tempo ottenere qualcosa con sacrificio era segno di valore oggi è una sfiga.