L'amore riprendeva con una furia pari a quella del litigio. Era difatti la stessa cosa, ma Cosimo non ne capiva niente.
- Perché mi fai soffrire? - Perché ti amo. Ora era lui ad arrabbiarsi: - No, non mi ami! Chi ama vuole la felicità, non il dolore. - Chi ama vuole solo l'amore, anche a costo del dolore. - Mi fai soffrire apposta, allora. - Sì, per vedere se mi ami.
La filosofia del barone si rifiutava d'andar oltre.
- Il dolore è uno stato negativo dell'anima. - l'amore è tutto. - Il dolore va sempre combattuto. - l'amore non si rifiuta a nulla. - Certe cose non le ammetterò mai. - Sì che le ammetti, perché mi ami e soffri.
Da parte loro non s'imbarcarono in affermazioni di fede, anche per timore di dire cose teologicamente errate. Così finirono in vaghi discorsi caritatevoli, disapprovando ogni violenza e ogni eccesso. Tutti d'accordo, ma l'insieme fu un po' freddo.
Era allora nella prima giovinezza: l'età in cui i sentimenti stanno tutti in uno slancio confuso, non distinti ancora in male e in bene; l'età in cui ogni nuova esperienza, anche macabra e inumana, è tutta trepida e calda d'amore per la vita.
A Ersilia, per stabilire i rapporti che reggono la vita della città, gli abitanti tendono dei fili tra gli spigoli delle case, bianchi o neri o grigi o bianco-e-neri a seconda se segnano relazioni di parentela, scambio, autorità, rappresentanza. Quando i fili sono tanti che non ci si può più passare in mezzo, gli abitanti vanno via: le case vengono smontate; restano solo i fili e i sostegni dei fili. [...] Riedificano la città di Ersilia altrove. [...] Poi l'abbandonano e trasportano ancora più lontano sé e le case. Così viaggiando nel territorio di Ersilia incontri le rovine delle città abbandonate, senza le mura che non durano, senza le ossa dei morti che il vento fa rotolare: ragnatele di rapporti intricati che cercano una forma.
Pamela, - sospirò il visconte, - nessun altro linguaggio abbiamo per parlarci se non questo. Ogni incontro di due esseri al mondo è uno sbranarsi. Vieni con me, io ho la conoscenza di questo male e sarai più sicura che con chiunque altro; perché io faccio del male come tutti lo fanno; ma, a differenza degli altri, io ho la mano sicura.
"Papà" dissero i bambini, "le mucche sono come i tram? Fanno le fermate? Dov'è il capolinea delle mucche?" "Niente a che fare coi tram" spiegò Marcovaldo, "vanno in montagna." "Si mettono gli sci?" chiese Pietruccio. "Vanno al pascolo a mangiare l'erba." "E non gli fanno la multa se sciupano i prati?"