Sapere cosa diranno di noi quelli che resteranno dopo di noi non è ovviamente possibile non solo perché ci è preclusa la possibilità di conoscere il futuro, ma anche per la soggettività e l'imprevedibilità del giudizio dei tanti che abbiamo incontrato nella nostra vita.
Non raramente la vanità è sollecitata dall'insopprimibile desiderio di essere ricordati, soprattutto dai posteri.
Se la peculiarità della luce è la velocità, è altrettanto certo che sinonimo della natura è la diversità.
Quando gli altri commettono errori, la cosa più stupida che si possa dire è: "a me non può succedere".
Un buon esame di coscienza comporta sempre il rischio di dirsi cose spiacevoli.
Perdere o sprecare il tempo non è reato né peccato, ma sicuramente è autolesionismo.
Diventare ricco per essere stato avaro non è un bel destino per l'essere umano. È essere divenuto povero per essere stato generoso con gli altri che Francesco di Assisi è diventato il santo dei santi.
"Gli altri" spesso ci turbano e disturbano, ma che sarebbe la nostra vita se non ci fossero "gli altri"?
Essere sé stessi significa presentarsi agli altri con i propri pregi, senza nascondere limiti e difetti.
Dire Si o dire No è spesso difficile, ma dire Ni è sicuramente deplorevole.