Le migliori frasi di Carlos Ruiz Zafón

Scrittore, nato venerdì 25 settembre 1964 a Barcellona (Spagna)
Questo autore lo trovi anche in Racconti.

Scritta da: Marianna Mansueto
Non cattiva. Idiota. È ben diverso. La malvagità presuppone un certo spessore morale, forza di volontà e intelligenza. L'idiota invece non si sofferma a ragionare, obbedisce all'istinto, come un animale nella stalla, convinto di agire in nome del bene e di avere sempre ragione. Si sente orgoglioso in quanto può rompere le palle, con licenza parlando, a tutti coloro che considera diversi, per il colore della pelle, perché hanno altre opinioni, perché parlano un'altra lingua, perché non sono nati nel suo paese... nel mondo c'è bisogno di più gente cattiva e di meno rimbambiti.
Carlos Ruiz Zafón
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    Solo allora avevo compreso che si trattava di una storia di gente sola, di essenza e di perdita, che proprio per questo vi avevo cercato rifugio, fino a confonderla con la mia vita. Che mi sentivo come chi fugge nelle pagine di un romanzo perché gli oggetti del suo amore sono soltanto ombre che vivono nell'anima di uno sconosciuto.
    Carlos Ruiz Zafón
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      Scritta da: F_Jeena
      Forse per questo tutti lo prendevano per ateo, ma lui era un uomo di fede. Credeva nei suoi amici, nella verità delle cose e in qualcosa a cui non osava dare un nome e un volto perché diceva che per far questo c'eravamo noi preti. Il Signor Sempere credeva che tutti facciamo parte di qualcosa, e che, lasciando questo mondo, i nostri ricordi e i nostri desideri non vanno perduti, ma diventano i ricordi e i desideri di chi prende il nostro posto. Non sapeva se avevamo creato Dio a nostra immagine e somiglianza, o se lui aveva creato noi senza sapere bene quello che faceva. Credeva che Dio, o chiunque ci abbia messo qui, vive in ciascuna delle nostre azioni, in ciascuna delle nostre parole, e si manifesta in tutto ciò che ci fa essere qualcosa di più che semplici statue di fango...
      Carlos Ruiz Zafón
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        Scritta da: Nicole Stocchi
        Ora che ti ho perso, so di aver perso tutto. Malgrado ciò, non posso permettere che tu scompaia dalla mia vita e mi dimentichi senza sapere che non ti serbo rancore, che fin dall'inizio sentivo che ti avrei perso e che tu non avresti mai visto in me quello che io vedevo in te.
        Voglio che tu sappia che ti ho amato fin dal primo giorno e che continuo ad amarti, ora più che mai, anche se non voi sentirtelo dire.
        Mentre ti scrivo, ti immagino su quel treno, con il tuo bagaglio di sogni e col cuore spezzato, in fuga da tutti noi e da te stesso. Sono tante le cose che non posso raccontarti, Juliàn.
        Cose che entrambi ignoravamo e di cui è meglio che tu rimanga all'oscuro. Il mio desiderio più grande è che tu sia felice, Juliàn, che tutto ciò a cui aspiri diventi realtà e che, anche se mi dimenticherai, un giorno ti possa comprendere quanto ti ho amato.

        Per sempre tua,
        Penélope.
        Carlos Ruiz Zafón
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          Scritta da: Anna
          Il suo nome di battesimo era ignorato dall'intera umanità, con le possibili eccezioni della madre e della moglie, ammesso che ci fosse in tutta l'India una donna con abbastanza fegato da sposare un individuo simile, simbolo di quanto possa essere variopinto il genere umano.
          Sotto l'aspetto da cerbero bibliofilo, De Rozio aveva un terribile tallone d'Achille: una curiosità e una propensione al pettegolezzo di livello accademico, che relegava le comari del bazar alla condizione di semplici dilettanti.
          Carlos Ruiz Zafón
          Composta mercoledì 29 settembre 2010
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