Scritta da: GRANDI SPERANZE
Dimmi di cosa ti vanti e ti dirò di cosa sei privo.
dal libro "Il gioco dell'angelo" di Carlos Ruiz Zafón
Dimmi di cosa ti vanti e ti dirò di cosa sei privo.
Il futuro si legge nelle strade, nelle fabbriche e nelle caserme molto più chiaramente che sulle pagine dei giornali.
Il sistema più efficace per rendere inoffensivi i poveri è insegnare loro a imitare i ricchi.
Sempre mi versò un bicchiere di acqua di Vichy. "Tenga. Questa cura tutto, meno la stupidità, che è un'epidemia sempre più diffusa."
In quel pomeriggio di afa e di pioviggine, Clara Barcelò mi rubò il cuore, il respiro e il sonno. Le sue mani, nella magica penombra di quella loggia, impressero sulla mia pelle il marchio di una maledizione che mi avrebbe perseguitato per anni.
Così mi scordai di me stessa, del fatto che stavo invecchiando e che avevo sprecato la mia gioventù amando un relitto, un essere senz'anima, uno spettro.
Eppure nulla alimenta l'oblio più di una guerra, Daniel.
E in effetti nulla è difficile da credere come la verità e, al contrario, niente è più seducente della forza della menzogna quanto maggiore è il suo peso.
Il sussurro della pioggia graffiava i vetri del primo piano.
Una ragazza vestita di bianco avanzava verso di me, pedalando lungo la strada in salita.
L'alba in controluce permetteva di scorgere la sua silhouette sotto il vestito di cotone.
I lunghi capelli color fieno ondeggiavano coprendole il volto.
Rimasi immobile, guardandola avvicinarsi, come un imbecille durante un attacco di paralisi.
La bicicletta si fermò a un paio di metri da me.
I miei occhi, o la mia immaginazione, intuirono il contorno di due agili gambe che si posavano a terra.
Risalii con lo sguardo il vestito che sembrava uscito da un quadro di Sorolla fino a imbattersi nei suoi occhi, di un grigio così profondo da poterci cadere dentro.
Erano fissi su di me con un'espressione sarcastica.
Sorrisi e feci la mia migliore faccia idiota.