La carne di cui sono fatto non conosca riposo, sollievo, estasi o tregua se la stessa che mi compone non combatta, con l'ultima delle cellule che la compone, a cambiare la più grande convenzione del genere umano: "il destino". Non esiste il destino; esiste la molteplicità di "opere, fatti, parole, comportamenti" e l'essere nella sua infinita espressione concettuale convenzionale, bigotta e retrograda che "il destino" prende senso a cui noi attribuiamo le colpe o le fortune della nostra vita. Il destino è la conseguenza dell'essere umano che con il suo limite fatto di una materia, spesso, non alimentata, la stessa, che con altra materia nell'implosione esistenziale chiamata miseramente "destino".
Cedo alla tentazione della "carne" poiché sono nato uomo e travolto dalla passione gestisco i tempi di questa meravigliosa esperienza terrena: l'amore.
Il mio cuore, quando incontro le tue labbra, crea una fusione di anima, corpo e mente e implode come fa il sole ogni qual volta egli rigenera la sua energia riscaldando la terra.