Scritto da: Daniele Alberani

La Tormenta


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...al forno e il rumore strano proveniente dallo stomaco gli ricordarono che era dal pomeriggio precedente che non toccava cibo. "Beh, magari dopo una bella e abbondante colazione".
A tavola lo sguardo di quella sedia vuota era più pesante di un'incudine. Improvvisamente la fame divenne nausea e dopo un solo morso alla frittella dal sapore orrendo, lo stomaco non ne volle sapere di ingerire qualcos'altro.
L'aria in casa era triste, colma di angoscia.
"Ragazzi, mangiate, se no finisce che mi svenite. Siete decisamente troppo pallidi."
Bastava la sua voce per rallegrare lo spirito. Per dimenticare per qualche momento cosa era successo. L'aveva sempre detto: sua madre era un angelo che si era smarrito lungo la via del ritorno.
D'un tratto il sapore delle frittelle fu meno amaro, la casa meno scura e la fame più reale. Sì, si sentiva parecchio affamato e quelle frittelle non facevano altro che spronarlo a mangiarle. Come resistere a una simile insistenza?

La neve cadeva candida e silenziosa mentre Nik si apprestava a chiudere la stalla. Avevano parlato di una bufera che aveva spazzato via un villaggio poco distante dal suo e doveva proteggere gli animali dalle intemperie.
L'aria era più gelida del solito e il ... [segue »]

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    Scritto da: Daniele Alberani
    Riferimento:
    Nasce come un racconto fantasy. Probabilmente i dialoghi sono stereotipati e alcuni espedienti per trascinare la trama sui binari che avevo in mente non sono stati dei più sensati.
    Lo stile si avvicina molto (moltissimo) a quello di G. R. R. Martin. Che altro, se vi va di leggere un racconto che rasenta il noir (così mi è stato detto) e che lascia al lettore l'intuizione, beh sprecate qualche minuto per leggere "La tormenta", altrimenti fa niente.
    Ogni commento, critica o consiglio sono sempre graditi.

    Commenti

    1
    postato da , il
    Bello. Come hai detto, stile forse troppo vicino a Martin e alcune incongruenze. Il lavoro è lodevole, un ottimo inizio, un'ottima caratterizzazione del personaggio principale, con dubbi e contraddizioni tipiche dell'età del ragazzino che già vuole diventare grande. Si perde un po' nella fase centrale anche se considerato che deve essere concepita nel lettore l'idea della sua vita normale ci può stare. Interessante l'intreccio che si viene a creare e, devo dire, lasciando l'intuizione al lettore anche nel finale, senza dare una completa e assoluta visione delle cose sei riuscito a creare quella sensazione di 'scomodità' tipica dei thriller o dei noir, mettendo nella testa di chi legge mille idee che si aggrovigliano e danno spazio a interpretazioni, rendendo eccitante anche il dubbio. Un buon lavoro, da migliorare, come hai sottolineato, ma un bel lavoro. ++++++++

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