Scritto da: Daniele Alberani

La Tormenta


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...gelido che lanciò a Nik e Claire, chiusi ognuno nella sua gabbia, fu ancora più spaventoso dello sguardo folle di qualche minuto prima.
La gola si era fatta arida, la bocca impastata, la voce non voleva saperne di uscire. Stava per dire qualcosa, non sapeva nemmeno lui cosa. Il silenzio fu rotto da sua sorella.
"Noi non c'entriamo niente con quello che ha fatto nostro padre! Noi siamo innocenti come lo erano i tuoi figli, non..."
"Non osare mai più nominare i miei figli!"
L'eco della sua voce nella grotta risuonò per molto tempo e per molto altro ancora risuonò nella mente di Nik. Terrore, folle e incontrollato terrore. Ecco cosa aveva provato.
"Noi non ti abbiamo fatto niente!"
Gli occhi dell'uomo erano iniettati di sangue.
"Smettila Claire, smettila!"
"Con quale diritto ci rapisci e minacci di morte?! Con quale diritto parli di nostra madre a quella maniera?! Come osi minacciare me e il mio fratellino?!"
"No... No... noooo!!"

Non li aveva dimenticati. Probabilmente non l'avrebbe mai fatto. Aveva pianto, oh come aveva pianto. Rabbia, disperazione, terrore. Nulla a confronto della sensazione di impotenza che l'aveva pervaso. Lui era inutile. Non era stato in grado di fermare quegli urli strazianti. Gli avevano perforato il cervello,... [segue »]

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    Scritto da: Daniele Alberani
    Riferimento:
    Nasce come un racconto fantasy. Probabilmente i dialoghi sono stereotipati e alcuni espedienti per trascinare la trama sui binari che avevo in mente non sono stati dei più sensati.
    Lo stile si avvicina molto (moltissimo) a quello di G. R. R. Martin. Che altro, se vi va di leggere un racconto che rasenta il noir (così mi è stato detto) e che lascia al lettore l'intuizione, beh sprecate qualche minuto per leggere "La tormenta", altrimenti fa niente.
    Ogni commento, critica o consiglio sono sempre graditi.

    Commenti

    1
    postato da , il
    Bello. Come hai detto, stile forse troppo vicino a Martin e alcune incongruenze. Il lavoro è lodevole, un ottimo inizio, un'ottima caratterizzazione del personaggio principale, con dubbi e contraddizioni tipiche dell'età del ragazzino che già vuole diventare grande. Si perde un po' nella fase centrale anche se considerato che deve essere concepita nel lettore l'idea della sua vita normale ci può stare. Interessante l'intreccio che si viene a creare e, devo dire, lasciando l'intuizione al lettore anche nel finale, senza dare una completa e assoluta visione delle cose sei riuscito a creare quella sensazione di 'scomodità' tipica dei thriller o dei noir, mettendo nella testa di chi legge mille idee che si aggrovigliano e danno spazio a interpretazioni, rendendo eccitante anche il dubbio. Un buon lavoro, da migliorare, come hai sottolineato, ma un bel lavoro. ++++++++

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