Scritto da: Daniele Alberani

La Tormenta


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...per quello che avete fatto! Avete il suo stesso sangue e quindi siete colpevoli quanto lui!"
Prima di allora Nik aveva avuto paura, sì, ma mai una paura simile. In gabbia, nelle mani di un folle che per un motivo non ben definito ce l'aveva a morte con lui e la sua famiglia. Non capiva, non riusciva a capire. Avrebbe voluto piangere ma le lacrime gli si fermarono in gola.
Il tono dell'uomo cambiò completamente.
Non aveva mai visto un uomo piangere. Beh, quello stava piangendo e lo faceva con una tale violenza che persino quel pianto gli parve grottesco e spaventoso. Il pianto di chi ha nel cuore una ferita impossibile da rimarginare.
"Voi non sapete cosa voglia dire perdere gli unici figli che si possiedono. E vostro padre li ha uccisi, senza curarsi del fatto che fossero dei bambini! Stavano per compiere la tua età ragazzino! È per questo che morirete, perché dovete soffrire come hanno sofferto i miei bambini e vostra madre deve imparare cosa voglia dire perdere due figli! Ecco, solo in questa maniera giustizia sarà fatta e io sarò in pace."
La voce rotta dal pianto si era fatta ogni attimo più risoluta e lo sguardo ... [segue »]

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    Scritto da: Daniele Alberani
    Riferimento:
    Nasce come un racconto fantasy. Probabilmente i dialoghi sono stereotipati e alcuni espedienti per trascinare la trama sui binari che avevo in mente non sono stati dei più sensati.
    Lo stile si avvicina molto (moltissimo) a quello di G. R. R. Martin. Che altro, se vi va di leggere un racconto che rasenta il noir (così mi è stato detto) e che lascia al lettore l'intuizione, beh sprecate qualche minuto per leggere "La tormenta", altrimenti fa niente.
    Ogni commento, critica o consiglio sono sempre graditi.

    Commenti

    1
    postato da , il
    Bello. Come hai detto, stile forse troppo vicino a Martin e alcune incongruenze. Il lavoro è lodevole, un ottimo inizio, un'ottima caratterizzazione del personaggio principale, con dubbi e contraddizioni tipiche dell'età del ragazzino che già vuole diventare grande. Si perde un po' nella fase centrale anche se considerato che deve essere concepita nel lettore l'idea della sua vita normale ci può stare. Interessante l'intreccio che si viene a creare e, devo dire, lasciando l'intuizione al lettore anche nel finale, senza dare una completa e assoluta visione delle cose sei riuscito a creare quella sensazione di 'scomodità' tipica dei thriller o dei noir, mettendo nella testa di chi legge mille idee che si aggrovigliano e danno spazio a interpretazioni, rendendo eccitante anche il dubbio. Un buon lavoro, da migliorare, come hai sottolineato, ma un bel lavoro. ++++++++

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