Scritto da: Bartolo Fontana

La baia delle stelle


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...una stella cadente lo fece sussultare. Meraviglie del Creato che non smetteranno mai di stupire. Iniziò, quasi fossero pecore, a contare quelle infinite luci, una più lucente dell'altra. Il suo sguardo si addentrò in quell'immenso cielo e, più lo osservava, maggiori erano quelle stelle, una miracolosa moltiplicazione naturale. Da quella casa, quasi sulla spiaggia, in certe notti sembrava immergersi in quel mare calmo. Una leggera onda, più sfacciata delle altre, fece sentire il suo richiamo. Angelo si alzò per vedere se il mare si stesse agitando, ma non era così. Sembrava un segnale quel richiamo, una sorta di gelosia. "Smettila di guardare il cielo, ci sono anch'io quaggiù", questo sembrava avesse voluto dirgli l'onda. Capita che, talvolta, la natura desideri essere interpretata, può succedere. Angelo sapeva cogliere molto bene queste sfumature, ogni cosa per lui assumeva un significato, convinto del fatto che nulla accadeva mai per caso. Non era un fatalista, distingueva molto bene le due cose. Tantomeno si considerava uno scaramantico. Decise, dunque, di accontentare il suo mare iniziando a osservarlo intensamente, quasi come fosse una carezza. Le luci delle "lampare", quelle piccole barche con i lumi a petrolio sulla prua, erano disseminate con ordine sparso in fila indiana ... [segue »]

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