Scritto da: Rossella Porro

Sole di marzo


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Era una giornata di Marzo, il sole splendeva e come sempre accadeva da un po' avevo perso il treno. Colpa della mia sbadataggine e del mio orologio da cui ostinatamente continuavo a non volermene separare eppure un tempo lo avevo definito brutto... orrendo, ma aveva finito per essere l'unico ricordo da cui non sapevo staccarmi.
Avrei dovuto trascorrere tre ore in quella stazione buia e fredda... mentre la testa cominciava a pulsare violentemente e brividi di freddo percorrevano il mio corpo. Lo sapevo! Quella mattina non avrei dovuto alzarmi, avrei fatto meglio a rimanere a letto, ma ormai era troppo tardi. Decisi di uscire dalla stazione per cercarmi nella vicina piazza un posto al sole per riscaldarmi. Trovai una panchina, avrei desiderato sdraiarmici, ma non mi sembrava il caso. Abbandonai la borsa ai miei piedi. Tanto che avrebbero potuto portarmi via? Un paio di libri, un'agenda, il libretto universitario, il biglietto del treno... per riportarmi a casa.
Era la prima volta che sedevo su di una panchina al sole, mi sembrava di essere uno di quei vecchi che passano il loro ultimo tempo guardando gli altri vivere. Era strano, stando seduta lì, mi sembrava di essere qualcosa poggiata lì per ... [segue »]
Composto domenica 5 luglio 2009

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    Scritto da: Rossella Porro

    Commenti

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    postato da , il
    grazie...per il tuo commento...mi è sembrato di rileggere i giudizi delle mie pagelle scolastiche:)
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    postato da , il
    Belle immagini, belle sensazioni.
    Rossella sembra una persona emozionalmente recettiva e soprattutto capace di esprimere quello che empiricamente sperimenta y teoricamente comunica.
    Grazie

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