Scritto da: Nicola Antonicelli

Giorno della Memoria


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...Camps" girato nel '45, mostrando al mondo migliaia di corpi ammassati, e ridotti a relitti umani. È il recente passato. Noi veniamo da questo. Dimenticato.
Dimenticato dall'oggi. Oggi colossali mostri avanzano. Sono quasi spariti gli ultimi civili ribelli. Forze intelligenti e supreme si concentrano. Ingigantiscono sempre più un potere occulto. Schiacciano e sopprimono. A volte visibile a noi comuni mortali, che ci godiamo i tramonti; il più delle volte invisibili, sotterranee, inafferrabili. Travestiti, soprattutto benvestiti e protetti dalle logiche delle regole decretate in leggi, avvallate dal denaro, concentrate ai pochi eletti. Intoccabili.
A lorsignori esseri (umani) viventi non basta la visione dell'alba, tantomeno del tramonto; non è sufficiente il naturale fabbisogno per la esistenza umana, animale, vegetale e minerale che la terra ci dona solo per il semplice fatto d'esistere, nulla più.
Non esiste la poesia, il vento che nutre l'anima, lo specchio fine a se stesso, senza il bisogno della verità di riflesso.
Sono solo giochi della memoria. Per ricongiungere quei fili spezzati nei campi di concentramento, riaccendere quel buio profondo, dove ricompare il seme dell'odio. Smascherarlo, metterlo fuori. Ricordare il passato. Che quei morti siano serviti a capire da dove veniamo, chi siamo; finalmente, o cerchiamo d'essere ancora ... [segue »]
Composto venerdì 30 gennaio 2015

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