Scritto da: Andrea Bidin

Il vento della memoria


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...solo ed immaginai che mia moglie Francesca fosse l'unica in grado di soddisfare questa mia curiosità.
Ringraziai i gentili padroni di casa che mi offrirono tra l'altro un ombrello per tornare a casa. Ora che il paese era ben illuminato, potevo vedere i danni causati dal temporale: rami d'alberi spezzati in mezzo alla strada, cassonetti dell'immondizia ribaltati, macchine danneggiate da oggetti evidentemente portati dal vento: sembrava fosse passato un tornado.
Ripassai davanti al monumento commemorativa questa volta senza degnarlo d'attenzione: troppi erano i pensieri in testa per potermi permettere digressioni storiche di quel genere.

Giunsi a casa circa 15 minuti dopo, bussai vigorosamente alla porta, e quando Francesca venne ad aprirmi mi accolse con un pugno ben assestato subito sotto lo sterno, che mi tolse per diversi secondi il fiato.
"Hai anche il coraggio di presentarti qui?" Urlò con tutta la forza che aveva in corpo.
Ancora scosso dal colpo subito e sinceramente spaventato da quello sfogo, accennai a mia moglie di non ricordare cos'era accaduto: ella non mi credette ma, dalle sue urla, riuscii a comprendere qualcosa.
A quanto pare avevo avuto l'ennesima discussione lei legata al mio ed al suo lavoro.
Io e Francesca stavamo vivendo un momento ... [segue »]
Composto martedì 24 novembre 2009

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