Scritto da: Andrea Bidin

Un uomo qualunque


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...sua apparenza non permetteva altro giudizio che quello.
Ma dentro di sé era debole, era una persona che cercava di incoraggiarsi per poter affrontare quell'io che gli apparteneva, quell'io che tutti conoscevano.
Era un peso insopportabile, ma Stark non se ne rendeva conto, e qui risiedeva la sua debolezza: non riusciva a comprendere gli altri. Desiderava così tanto apparire gioioso e felice quanto laborioso e concreto che non riusciva assolutamente ad utilizzare l'intuito, la comprensione, l'intelligenza e la duttilità di pensiero nei confronti di chi gli stava intorno. Si era costruito una corazza di sabbia, era sufficiente dell'acqua per distruggerla e lui non lo permetteva: rifiutava tutto ciò che fosse contro il suo modo di pensare, il suo credo, le basi sulle quali era cresciuto.

Stark era razzista, una persona fortemente intollerante. Coloro che non gli andavano a genio meritavano il disprezzo e la calunnia: se non avevi la sua stessa opinione eri inferiore, se non agivi come lui eri inferiore, se non agivi come lui avrebbe consigliato eri inferiore. Quando la paura di veder sgretolata la propria corazza lo attanagliava, la cecità che sopraggiungeva rendeva inutile tutto e tutti al di fuori di sé stesso. Ed a quel punto ... [segue »]
Composto mercoledì 13 maggio 2009

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    Scritto da: Andrea Bidin

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    1
    postato da , il
    il mio secondo scritto in ordine cronologio

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