Scritto da: Edmond Dantes

La voce che salvò la voce mia


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...subito palese che fosse più grave di quanto immaginavamo. Caddi a bocconi, la vista iniziava ad annebbiarsi, quando una figura mi si affiancò e una voce che mi giunse come una melodia, esclamò: "Sono un medico. O è una lisca che gli sta perforando il palato, o è qualcosa di molto più grave. State lontani, dategli aria." Nella penombra delle mie percezioni ottiche, vedevo una figura indefinita molto bella, direi, che mi sorrideva e mi sussurrava: "Stai tranquillo. Cercherò di essere indolore." Beh, credo lo sia stata. Non ricordo altro, perché al mio risveglio mi trovai in una camera di degenza dell'ospedale. Con orrore, realizzai che dalla mia bocca non usciva nota. Si, non usciva nota! Mi fu diagnosticato la sindrome di Boerhaave e mi ci volle un po' per comprendere l'estrema gravità della situazione nella quale stavo vivendo. Quella follia di una serata fra amici, mi era costata la rottura dell'esofago per un centimetro o poco meno, una tracheotomia urgente per evitare il soffocamento per il vomito, infezione dovuta dalla fuoriuscita del cibo e succhi gastrici, e una volta giunto in ospedale, di un delicato intervento chirurgico. Questo fu il bollettino medico espresso con una sua profonda ... [segue »]
Composto venerdì 2 marzo 2018

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    Scritto da: Edmond Dantes
    Ha partecipato al concorso
    #IORESTOACASAeSCRIVO

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