Scritto da: Chiara Romano

Ezio


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...cosa?" domando.
Nuovamente ho l'impressione che lo sguardo di Ezio vaghi lontano, in cerca questa volta, non di ricordi, ma solo di se stesso dell'uomo che è stato.
Sorride e aggiunge:
"Mia madre, pensavo che non mi avrebbe più voluto vedere.
Ero certo che il carcere sarebbe stato quella goccia capace di far traboccare un vaso che aveva iniziato a riempirsi dal momento in cui sono nato.
Ho dato sempre problemi a mia madre non sono stato un bravo ragazzo: mia madre tutte le sere era costretta ad andare a cercarmi nei bar, per poi riportarmi ubriaco a casa.
Dopo mi buttava sotto la doccia e, sempre urlando mi ripeteva che quella era l'ultima volta che usciva di notte a riprendermi, che prima o poi si sarebbe stancata e mi avrebbe lasciato diventare un barbone.
Ma in realtà non l'ha mai fatto.
Ha continuato a cercarmi sempre e a sperare segretamente che diventassi semplicemente un figlio" normale "come quelli delle sue amiche.
Ma la galera, anche per mia madre, era davvero troppo.
Perciò, quando mi portarono in carcere il mio primo pensiero andò stranamente a lei, pensai:" ecco adesso non la vedrò più ".
Neanche le ascoltavo le guardie carcerarie che ... [segue »]
Composto mercoledì 27 novembre 2019

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    Scritto da: Chiara Romano
    Ha partecipato al concorso
    #IORESTOACASAeSCRIVO

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