Scritto da: Paolo Bertollo

Il mondo di Cesco


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...più vicino alla parte austriaca e così Cesco immaginava che il padre si ritrovasse a parlare col primo dei soldati austroungarici il caporale Arpad Arany classe 1890 Ungherese. Sì, disse, parlano tra loro, ora che non sono più nemici lo fanno spesso, nella loro lingua s'intende, quella degli eroi che è la stessa in ogni parte del mondo.
Giulio non avrebbe mai immaginato che un uomo così rude potesse avere una tale sensibilità. "Com'è vero" pensò "che una persona non va mai giudicata per il suo aspetto esteriore".
Durante quella breve ascesa i due si conobbero meglio, Cesco aveva appena dieci anni, quando suo padre era morto, ma lui non l'aveva mai dimenticato. Ora era vecchio e viveva da solo in montagna ed era lui che aveva raccolto i cimeli che si trovavano in quella valle. C'era dignità in quell'uomo e Giulio ascoltandolo si rendeva conto di aver incontrato una persona unica, sensibile e profonda e non contaminata dalla superficialità dei nostri tempi. Aveva dei valori Cesco, amava la montagna, onorava i caduti della Grande Guerra e ricordava ancora con affetto il padre morto tanti anni prima. Quell'uomo che aveva scelto la solitudine della montagna, con la sua saggezza, aveva ... [segue »]

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    Scritto da: Paolo Bertollo

    Commenti

    1
    postato da , il
    questo testo ti trasporta in un tempo che non c'è più ma che bisogna ricordare .si sente nel cuore di giulio tanta sofferenza forse troppa .però li su quelle montagne lui ha creato il suo paradiso incontaminato,da persone che davvero guardano solo l'aspetto esteriore ,come è successo a me ,ferire una persona e poi capire che era la cosa più belle e pulita che si potesse desiderare,ma è tardi e leggendo questo racconto ho pianto pensando a lui,ti ringrazio paolo ,per aver scritto questo breve racconto.

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