Scritto da: Bartolo Fontana

Quel giorno al parco


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...avesse ricevuto alcuna telefonata.
Anzi, era quasi felice di essere riuscito, per la prima volta, a non conficcarsi le punte delle piccole forbici per togliere quei dannati peli dal naso che più tagliava e più crescevano, come una maledizione.
Tutto sommato, recarsi all'appuntamento sarebbe stato un gesto di forza e non di debolezza. A volte certe bugie dette a se stessi possono essere anche tenere.
Tornò a guardare Lux che, avvertito lo scampato pericolo, si avviò verso la porta, scodinzolando all'idea che il suo istinto gli aveva già anticipato.

Seconda parte

Verona è particolare in inverno, quando il freddo si presenta con quel vento che sembra assomigliare, pungente, a un maestrale.
I volti rattrappiti dei passanti, contorti da un gelo post natalizio al ricordo d'insane abbuffate.
Ancora striscioni di "buone feste" appesi alle vetrine già in aria di saldi per l'imminente festività della Befana.
La rabbia della gente che, davanti a qualche negozio, imprecava per maglione pagato molto caro e ora scontato del cinquanta per cento!
Quella mattina Mario aveva fatto tardi per i "bisogni" del suo Lux.
Il primo albero, difatti, rischiò l'annegamento.
Lux osservava il suo padrone che col suo sorriso gli trasmetteva gratitudine per non aver allagato la casa.... [segue »]

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