Scritto da: Bartolo Fontana

Quel giorno al parco


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...ammonirlo per un riposo saltato e la radio in bilico sulla mensola nascosta da profumi e dopo barba.
Una musica di sottofondo allietava quella strana mattina avvolta da un malinconico senso di solitudine. La solitudine, a volte, sa essere anche di compagnia con la sua silenziosa avvolgenza.
Lo squillo improvviso del telefono fece alzare di scatto Lux e Mario finì col tagliarsi lievemente il viso da quella maledetta lama del rasoio; era arrivato il momento di sostituirla. La radio che, fino a quel momento, era riuscita a mantenersi in quel precario equilibrio, subì uno scossone che provocò la sua caduta ammutolendo la sua canzone preferita. Tutto si zittì, anche il suono del telefono.
Mario si sorrise allo specchio cercando con lo sguardo Lux che si era rifugiato nel box della doccia, consapevole di averla fatta grossa.
Ora, era lui che scrutava attentamente le mosse del suo padrone, pronto a scappare in caso di necessità.
Il telefono tornò a squillare e Mario attese qualche secondo prima di rispondere.
Una voce stanca ma riconoscibile, dall'altra parte del telefono gli chiese:
"Come stai?".
Era Silvana.
Era quasi un anno che non la sentiva.
"Bene – rispose – a che devo questa telefonata?".
"Ho bisogno ... [segue »]

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