Scritto da: Gladys Rovini

Come un girasole


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...richiamando l'attenzione della ragazza che stava ancora miscelando i vari liquidi con abile maestria.
"Come mai? Sei astemio?"
Inspirai ed espirai, lentamente.
"Sì... non bevo alcolici."
"Oh... inusuale per un giovane!" Disse riponendo il suo bicchiere e lanciando poi lo sgaurdo verso la barista. "Scusa... ce ne dai due d'acqua? Anzi..." mi guardò. "Una bottiglia!"
Cercai una spiegazione nei suoi splendidi occhi.
"Qui comincia a fare un gran caldo... ti va se usciamo a fare due passi?" Propose lei.
Il cuore mi balzò in gola.
"Ce... certo" dissi tentando di recuperare dignitosamente il mio controllo.
Lei afferrò la bottiglia, decisa, e scivolò giù dallo sgabello.
Lanciai un'occhiata verso i miei amici, impegnati a firmare autografi e a farsi fotografare con i telefonini delle ragazzine che gli sbavavano dietro. Non si sarebbero nemmeno accorti della mia assenza.
Poco dopo ci trovavamo nel giardino posteriore del locale. Eravamo sul lago. La stagione non era ancora effettivamente iniziata, ma già si potevano incontrare gruppetti di turisti stranieri, in visita nel nostro bel Paese.
Camminavamo lentamente, senza parlare. Ad un tratto, lei si sedette su di un ponticello. Io mi sistemai accanto, ma non troppo vicino. Le gambe penzoloni, la bottiglia che ci passavamo di ... [segue »]
Composto nel agosto 2009

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    Scritto da: Gladys Rovini
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    A chi si ama.

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