Scritto da: MARIANGELA GRASSO
Impara dai fiori ad essere paziente, ad aspettare.
Perché i fiori lo sanno che dopo un gelido inverno arriva la primavera.
(Ferzan Ozpetek)

Ieri è iniziata la primavera, quest'anno un giorno prima rispetto alla tradizionale data del 21 marzo.
Quasi a volerci dire che la natura fa il suo corso, indifferente alle nostre reclusioni e paure, anzi si sta riprendendo il suo spazio, e con un giorno di anticipo.
Siamo in guerra.
Contro un nemico invisibile.
E come tutte le guerre anche questa è dura, e ingiusta.
Si sta portando via coloro che negli anni hanno costruito tanto e meritavano di trascorrere serenamente il proprio tempo.
Si sta portando via l'allegria dagli occhi dei bambini, che accantonata la sorpresa della pseudo vacanza scolastica, guardano con timore all'arrivo della bella stagione, quella più attesa, da vivere finalmente fuori, e che invece rimane come sospesa.
Si sta portando via il nostro entusiasmo, la capacità di meravigliarci, le nostre sicurezze.
Ed è ancora più subdola perché in una guerra, sebbene fortunatamente la maggior parte di noi non ne abbia mai vissuta una, ti aspetti di veder là fuori la distruzione, il pericolo, la paura. E invece no.
Tu guardi fuori e vedi i fiori che rinascono, il sole che si fa tiepido, il canto degli uccelli che tornano, il risveglio della vita.
Probabilmente ha ragione Ozpetek, dobbiamo imparare ad esser pazienti.
La pazienza è la virtù dei forti.
E la forza della natura non ha confronto.
Composto sabato 21 marzo 2020

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