Scritto da: Gabriele Ceci

Fiume


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...il pesce più grande di quel mare, così gli andai dinanzi per parlarne ma fortunatamente fui veloce a spostarmi che con quella bocca enorme stava quasi per mangiarmi, mi sentivo ferito il primo step era fallito ma ancora in quel mare sapevo c'era tanto da fare e forte, anche se con la pelle sempre più strana, continuai a nuotare.
Le cibarie più assurde che avessi mai visto colmavano quei fondali e di petto mi gettai a cercare di sfamarmi, mangiai di tutto, assaggiai le alghe più strane, le più sbiadite le più colorate ma sbrattai anche l'anima in quei gusti che sapevano di plastica, saporacci a non finire e pure sembravano così belle a guardarle anche da vicino.
Ma non mi demoralizzavo era il sapore del mare dovevo solo farci la bocca, farmelo piacere,
in fondo al fiume quando mai l'avrei assaggiati sapori come quelli, forse al fiume c'erano saporacci peggiori e quelle del mare erano le vere bontà, che potevo saperne io di cosa è buono e cosa non lo è se avevo mangiato sempre le stesse cose per una vita intera.
E mi convinsi e mangiai di gusto sempre fino la sazietà.
Era tutto così grande e luminoso ... [segue »]
Composto mercoledì 30 novembre 2016

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