Scritto da: Gabriele Ceci

Julia (Quadri di parole)


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...addosso tenendolo sempre tra le mani la lasciava sognare davanti a quegli specchi, le serate di gala, i balli leggiadri, dagli occhi le si vedeva anche l'orchestra di violini suonare mentre lei leggiadra con il suo vestito verde danzava in tondo, tra la gente che dai lussuosi tavolini imbanditi a festa la potevano ammirare librarsi tra altra gente che insieme a lei danzava, e danzando davanti a quello specchio ad un tratto si bloccava, come risvegliata e veloce con un altro sguardo, ripiegava il vestito e lo riponeva nel cassetto.
Dal cassetto del comò tirò fuori dei pennelli, e tra i gesti certi delle mani che dipingevano nell'aria si vedevano comporre celi azzurri plumbei con leggere nubi bianche, in quei gesti si vedevano formare orizzonti perfino più grandi di quelli che poteva vedere dalle sue finestre in cui di rado sembrava si affacciasse e con la faccia assorta e un abbozzo di sorriso dipingeva l'aria che se fosse stata tela avrebbe retto mostre e gallerie, musei e salotti d'ogni tipo ma d'assorta a ferma passò poco e veloce ripose quei pennelli e li rimise nel cassetto.
Dal cassettino della scrivania una scatolina di legno, ospitava penne stilo che con cura ... [segue »]
Composto venerdì 31 luglio 2015

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