Scritto da: Giuseppe LONATRO

Faceva troppo caldo


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...e confuso. A volte un'onda più lunga delle altre veniva a bagnargli i piedi. Si rizzò a sedere stordito e si guardò attorno. Sole, silenzio, ma dov'erano tutti? Ogni cosa si fermava lì, tra il mare, la sabbia e il sole. Nuovamente la testa gli rimbombava ed era impossibile restare immobile sotto quel rosso sfolgorio. Si alzò in piedi barcollando e prese a camminare portando con sé il telo e i suoi abiti. Ad ogni sciabolata di luce scaturita dalla sabbia, da un frammento di vetro, da una conchiglia, stringeva le mascelle con forza. Arrivò ad una roccia e vide fra il bagliore accecante una piccola zona d'ombra. Vi si riparò sedendosi. Si abbracciò le ginocchia e vi appoggiò il capo dolorante. Si addormentò nuovamente.
Lo svegliarono i carabinieri quando lo arrestarono per aver ucciso la sua compagna, Lara, tagliandole la gola nel sonno. "Colpa del caldo", disse, quando lo trascinarono via ammanettato.

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