Scritto da: Giuseppe LONATRO

Faceva troppo caldo


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...lama che aveva avvicinato al viso lo tagliò leggermente. Rabbrividì, malgrado il caldo, vedendo il sangue gocciolare nel lavello. Decise che non era il giorno giusto per radersi. Risciacquò la lama, il viso, ripose schiuma e pennello e si applicò, sfregandola, una piccola dose di allume di rocca con l'apposito bastoncello, per fermare il sangue che continuava ad uscire copioso. Era molto irritato, accaldato e provava un senso di estraneità. Si guardò nuovamente allo specchio e si vide sconosciuto in quell'immagine baluginante come quando l'aria sembra solida e ondulata per il gran calore.
Sceso in strada la luce del sole lo schiaffeggio e le tempie presero a pulsargli. Si accorse di aver dimenticato gli occhiali da sole sul tavolino da notte ma non aveva voglia di ritornare nel suo appartamento saturo di calore. Acquistò le solite ms dure dal bar tabacchi vicino a casa e bevve un caffè ristretto. Usci dall'ombra afosa del locale e, tenendo sotto braccio il telo di spugna, si avviò verso il mare. La spiaggia libera non era distante e c'era in giro stranamente poca gente: parevano fantasmi nello scirocco. Attraversò la strada ferrata e percorse una stradina dissestata e polverosa sui cui bordi crescevano fiori ... [segue »]

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