Scritto da: Concetta Antonelli

Le cento bisacce


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...si spaventò tanto che svenne, così il malcapitato cavaliere fu scacciato in malo modo. Un altro portò un nano che sapeva fare buffe capriole: -Per tenervi allegra, principessa! -. Ma il nano cadde, si fece male ad una gamba e Chiarastella si arrabbiò moltissimo.
E così via: i cento pretendenti sfilarono, aprirono le loro bisacce, ma nessun dono ebbe successo, tutti avevano qualcosa che irritava, spaventava o annoiava la fanciulla.
- A che punto siamo? - chiese, sconsolato, il re al suo ciambellano.
- Novantotto... novantanove... manca solo l'ultima, maestà! - rispose mesto il ciambellano.
A questo punto si udì un gran tramestio nelle sale adiacenti, con molte voci parlottanti e risatine, finché si vide entrare un uccellino multicolore che, con uno sforzo immane, trascinava una pesante bisaccia: svolazzando caparbiamente con le sue alucce, la sollevava un po', la trasportava e poi precipitava con essa sul pavimento, in un grande svolazzare di piume e piumette che perdeva nello sforzo tra le risate dei presenti, pure non si fermava e ripartiva finché, giunto davanti al trono, ansimò: -Maestà, perdonate. Sono l'ultimo, ma spero abbiate la bontà... -
- Fiordibecco! - lo interruppe il re - Anche tu? Ma tu sei un uccellino! ... [segue »]

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    Scritto da: Concetta Antonelli
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