Scritto da: Concetta Antonelli

Le cento bisacce


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...mio regno di pennuti, si capisce, anche io sia... re! Nel mio nido mancano simboli adeguati alla mia, ecco, alla mia... nobiltà; ma con la vostra barba d'oro, maestà! Certo acquisterei molto rispetto dai miei sudditi! Che ne dite, dunque? -
- Mmmm... -meditò il re- e sia! Taglierò la mia barba e te la darò a cose fatte. D'accordo? -
- D'accordo! -replicò felice Fiordibecco.
- Parola di re? -
- Parola di re! -
Così i due sovrani suggellarono il loro patto in un modo curioso, perché l'uccellino volò sulla testa del re e gli dette una beccatina affettuosa che non sembrò affatto dispiacere al sovrano.
- Allora, adesso tocca a te parlare, uccellino impertinente... oh! Perdonami -sorrise il re, vedendo che il piccolo volatile gonfiava, offeso, le penne- dimmi, dunque, caro re volante, che cosa mi suggerisci? -
- Sire - cinguettò Fiordibecco con aria da cospiratore - chiamate le sarte del paese e fate confezionare da loro cento bisacce, ben forti e capienti; affidatele a cento pretendenti che vadano in cerca di un dono per la principessa. Chi di loro porterà il dono più gradito entro tre mesi, avrà la mano di Chiarastella! -
Così fu fatto. Tutte le sarte del reame ... [segue »]

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    Scritto da: Concetta Antonelli
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    Per i più piccini

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