Scritto da: Elisa

La stagione della neve


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...città erano rimaste pressoché deserte. Dopo il bombardamento di Tokyo molte madri avevano chiuso le okiye, temendo che Kyoto potesse essere il bersaglio successivo. Nostra zia ci aveva scritto continuamente dall'inizio della guerra, con una preoccupazione crescente per lei e per noi. Il tono delle lettere era diventato insistente nel chiederci di abbandonare la casa ed andare da lei, perché si sentiva sola, aveva paura per lei e temeva per noi. Io e Natsumi eravamo divise tra il senso del dovere e la gratitudine nei confronti di okasan e dell'okiya, opposte alla nostalgia di nostra zia e alla paura. Obasan ci chiedeva di mollare tutto e raggiungerla, mentre okasan ci supplicava di non abbandonarla anche noi come tutte le altre abitanti della casa. L'unica decisione che ci era sembrata possibile era stata quella di dividerci. Tutt'e due avremmo voluto che fosse l'altra a partire per Sapporo, perché sapevamo che Kyoto era più rischiosa; l'unico modo per risolvere il conflitto fu tirare a sorte. La sorte decise che fossi io a raggiungere la zia e Natsumi a restare nell'hanamachi. Aspettai marzo e la fioritura dei sakura per non dover viaggiare in mezzo alla neve, mi congedai da Natsumi e raggiunsi la ... [segue »]
Composto domenica 25 gennaio 2009

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    Scritto da: Elisa
    Dedica:
    Ad Alessandra, senza la quale non avrei mai preso una penna in mano.

    Commenti

    1
    postato da , il
    bellissima poesia

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